Acri, parte dell’opposizione denuncia il “bitume elettorale” dell’amministrazione Capalbo
I consiglieri Feraudo, Sposato, Viteritti e Turano accusano il sindaco-candidato alle Regionali Capalbo di “clientelismo” e annunciano esposti a Corte dei Conti e Procura
Scoppia la polemica ad Acri a pochi giorni dalle elezioni regionali del 5 e 6 ottobre. I consiglieri comunali di opposizione Nicola Feraudo, Franca Sposato, Natale Viteritti ed Emilio Turano hanno diffuso un duro comunicato contro l’amministrazione guidata dal sindaco Pino Capalbo, candidato al Consiglio regionale nella lista del Partito Democratico a sostegno di Pasquale Tridico.
Al centro della contestazione, la determina del 26 settembre con cui il Comune avrebbe affidato “con affidamento diretto” a un’impresa locale nuovi interventi di bitumazione delle strade. Per i consiglieri si tratta di una scelta dettata non da esigenze di programmazione ma da fini elettorali: «Ulteriore “bitume elettorale” per circa 32mila euro di risorse pubbliche, che vanno ad aggiungersi al milione e mezzo già spesi con un mutuo – scrivono – trasformato nella più grande operazione elettorale posta in essere dall’Ente comunale».
Gli esponenti di opposizione parlano di «scandalosa Determina adottata dal Comune nel pieno della campagna elettorale», denunciando un utilizzo «disinvolto ed irresponsabile delle risorse pubbliche» e interventi stradali che «non seguiranno un piano prestabilito, ma si andrà dove vi è bisogno», lasciando in questo modo intendere che la scelta delle zone da asfaltare possa seguire logiche di consenso.
Il comunicato annuncia l’intenzione di rivolgersi «alla Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica e al Prefetto per accertare eventuali responsabilità anche di natura penale e contabile». Inoltre, i consiglieri invitano gli uffici comunali a «sospendere con immediatezza fino alle elezioni la determina con la quale sono stati affidati gli interventi di bitumazione selvaggia».
Secondo l’opposizione, «si sta consumando l’ultimo e più spregevole atto di una campagna elettorale» e l’appello finale è rivolto ai cittadini-elettori: «Non avallare questo modo spregiudicato di gestione della cosa pubblica, con la certezza che ciascuno, nel chiuso della cabina elettorale, esprimerà il proprio sentimento di disprezzo politico verso una gestione amministrativa che rasenta l’illegalità».