Franz Caruso: «Confermato l’inganno sull’Alta Velocità, la Calabria resta esclusa»
Il sindaco di Cosenza attacca Governo e Regione: «La Salerno–Reggio Calabria sparita dal piano europeo. Ci stanno rubando il futuro»
«Oggi abbiamo l’ennesima conferma di ciò che denunciamo da oltre un anno: il nostro territorio non sarà attraversato dall’Alta Velocità ferroviaria almeno fino al 2050». Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, interviene duramente dopo la pubblicazione del nuovo Piano europeo per l’Alta Velocità, che esclude la tratta Salerno–Reggio Calabria dai corridoi transfrontalieri inseriti nel programma della Commissione Europea.
«È un fatto grave – dichiara Caruso – che dimostra come il centrodestra alla guida del Paese e della nostra Regione stia portando avanti una politica di veri e propri scippi ai danni del Mezzogiorno e della Calabria. Ci stanno rubando il futuro». Il primo cittadino accusa il Governo e il ministro Salvini di aver cancellato il tracciato dorsale originario, elaborato da uno studio di fattibilità costato 35 milioni di euro: «Quel progetto è stato trattato come carta straccia, mentre i fondi sono stati dirottati altrove e del nuovo cronoprogramma non c’è traccia». Secondo Caruso, il governatore Roberto Occhiuto avrebbe «preferito restare in silenzio, tradendo le aspettative dei calabresi».
La conferma, afferma il sindaco, arriva dai documenti ufficiali della Commissione Europea e dal video di presentazione del piano, in cui la tratta Salerno–Reggio Calabria e persino il Ponte sullo Stretto sono inseriti solo nella programmazione al 2050. «Una nuova beffa – denuncia Caruso – se pensiamo che Salvini continua a promettere il Ponte entro il 2032».
Per il sindaco di Cosenza, rinunciare alla dorsale AV nel Sud significa condannare la Calabria e l’intero Mezzogiorno all’isolamento infrastrutturale. «L’Alta Velocità Salerno–Reggio Calabria non è solo un’opera ferroviaria, ma un simbolo di crescita e dignità nazionale. Chiedo a tutti gli amministratori calabresi e meridionali, di qualunque colore politico, di unirsi in questa battaglia di civiltà e sviluppo. Il futuro delle nostre comunità non può essere sacrificato per logiche di partito».