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05/04/2024 ore 17.27
Politica

Caso "Municipia spa" a Cosenza, i dissidenti del Pd: «Confermate le nostre preoccupazioni»

Giacomo Mancini, Sergio De Simone, Saverio Carlo Greco e Alessandro Grandinetti bacchettano il sindaco Franz Caruso
di Salvatore Bruno

Le anomalie denunciate ieri, 4 aprile, dal sindaco di Cosenza Franz Caruso, rispetto alla gestione della riscossione dei tributi comunali della concessionaria Municipia spa, richiama le numerose segnalazioni in materia già promosse dagli iscritti al Pd Giacomo Mancini, Sergio De Simone, Saverio Carlo Greco e Alessandro Grandinetti, l’ultima delle quali, risalente ad appena un mese fa, sfociata nella formale richiesta di convocazione di una riunione dell’assemblea di circolo del partito, sul tema della equità dell’azione fiscale di Palazzo dei Bruzi.

Oggi, all’indomani dell’ammissione, da parte del primo cittadino, della presenza di una serie di criticità in questo delicato ambito, i firmatari di quel documento tornano sull’argomento, bacchettando il primo cittadino: «Caruso – scrivono in una nota – lamenta di non potersi fare carico di problematiche che altri al suo posto dovrebbero contribuire a risolvere. Non si capisce però a chi si riferisca, visto che proprio lui ha scelto di governare senza un assessore al bilancio. Nel nostro intervento dello scorso mese chiedemmo, tra l’altro, di sapere a chi fosse da attribuire la responsabilità politico-amministrativa del presidio dell’azione e dei risultati del concessionario della riscossione. Una domanda retorica la nostra poiché, chiaramente, mancando l’assessore al ramo, il responsabile non può che essere il sindaco».

Secondo gli iscritti del Pd, il fenomeno delle bollette pazze e quello della carenza di canali di comunicazione con Municipia, come denunciato pure dal sindaco, alimentano importanti disfunzioni: «Se ci sono bollette pazze e tardano gli sgravi, allora in bilancio ci sono residui attivi fasulli; questo comporta una riscossione ridotta e il fallimento del piano di rientro approvato dal Ministero, che la Corte dei Conti controllerà annualmente a partire da quest’anno. Inoltre, con il nuovo Statuto del Contribuente diventa fondamentale il contraddittorio preventivo. Per cui, nelle condizioni attuali il Comune rischia di perdere tutti i contenziosi contro i suoi atti impositivi». Il problema però, ha pure un risvolto politico: «Sembrerebbe infatti invalsa – denunciano gli iscritti Pd Mancini, De Simone, Greco e Grandinetti – la prassi operativa di riconoscere l’erroneità delle richieste tributarie solo dopo che il contribuente sia stato costretto a proporre ricorso. L’effetto sarebbe quello di indurre in errore i contribuenti, ottenendo pagamenti non dovuti. Magari prima o poi il sindaco si preoccuperà anche di questo, che, se fosse confermato, rappresenterebbe un gravissimo vulnus al principio di equità fiscale, a svantaggio dei cittadini meno abbienti, che magari non hanno risorse per affrontare contenziosi tributari per importi modesti».

I firmatari della nota poi, non sono neppure soddisfatti dell’intervento del sindaco sulla questione, nonostante di fatto Franz Caruso sembra allinearsi alle loro posizioni: «Il lamento – affermano con sarcasmo – non è contemplato nel novero degli atti amministrativi. Il rimbrotto non ha alcun valore, se non quello di mandare un messaggio trasversale a Municipia sulla non meglio specificata proposta di Project Financing. Il messaggio trasversale non è che sia proprio un’espressione di cultura riformista. E poi il sindaco, per trasparenza, questo Project Financing dovrebbe spiegarlo nel dettaglio. Il termine tecnico sta ad indicare una soluzione contrattuale finalizzata a fare cassa immediata, con l’assegnazione del servizio di accertamento e riscossione a condizioni di piena autonomia e ancora più onerose di quelle attuali. Riepilogando – si legge ancora nella nota – Municipia sembrerebbe inadempiente rispetto ai suoi obblighi contrattuali in materia di assistenza ai contribuenti. Oggi ne sembra convinto anche il sindaco, anche se non ci sono informazioni su azioni contro la società per inadempimento».

Le conseguenze, temono gli iscritti Pd, potrebbero essere disastrose per i conti del comune: «L’amministrazione Caruso ha approvato un piano di risanamento che per vent’anni prevede l’aumento del carico tributario sui cosentini, invece che la riduzione della fiscalità municipale. Una tale misura, che già nel primo anno ha mostrato una scarsa realizzabilità, non può essere condotta senza la giusta attenzione al tema dell’equità. Si rischia di far pagare il conto degli amministratori a quei cittadini che le tasse le hanno sempre pagate e che rischiano d’essere spremuti come limoni per l’incapacità di aggredire quelli che hanno sempre fatto i furbi».

«Nelle nostre corde – concludono – non c’è avversità nei confronti dell’amministrazione. Tanto più che questo sindaco lo abbiamo lealmente sostenuto e votato. E però i risultati che ha prodotto sono molto al di sotto delle aspettative che un comune elettore nutre nella cabina elettorale. Auspico che il Pd, su questioni così importanti per la vita e la tasca dei cosentini dia segni di vita ed avvii una discussione fra gli iscritti, stimolando inoltre azioni consequenziali. Innanzitutto, il completamento della giunta con la nomina di un assessore al bilancio competente, capace di mettere in discussione il rapporto passivo e subalterno sino ad ora avuto verso Municipia da parte dell’amministrazione. Del resto, il contratto con la società di riscossione è già scaduto. E soprattutto non ci piace, e dovrebbe non piacere neanche al nostro partito, l’idea di riconsegnare la città alla destra per altri dieci anni».