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29/12/2025 ore 12.55
Politica

Cassano: la democrazia locale tra frammentazione, polemiche social e sete di concretezza

La minoranza “divisa” e i toni da social svuotano il dibattito politico. Serve superare il "politichese" per un confronto concreto tra le parti. La cittadinanza chiede di onorare il mandato con fatti e non con parole

di Franco Sangiovanni

Il Consiglio Comunale rappresenta, nel cuore delle comunità, il fulcro essenziale della democrazia locale, un luogo, cioè, dove il dialogo costante tra maggioranza e minoranza dovrebbe agire come il motore principale della crescita civile e amministrativa. A Cassano, l'attuale configurazione dell'opposizione riflette una pluralità di visioni che, pur essendo legittima espressione del voto popolare, sembra oggi faticare nel trovare una sintesi unitaria capace di incidere realmente sui processi decisionali.

Da un lato, il gruppo consiliare che ha sostenuto la candidata Carmen Gaudiano composto dalla stessa Gaudiano quale candidata a Sindaco non eletta oltre a Davide Papasso, Elisa Fasanella e Sara Russo eletti per la lista “Per amore di Cassano”, Antonio Clausi della lista “La Mongolfiera”, si distingue per un'attività di controllo molto serrata e frequente sulle dinamiche quotidiane dell'ente; dall'altro, la figura di Antonello Avena, anch’esso come Sindaco non eletto, rappresentante del movimento Articolo21, prosegue un percorso politico autonomo e distinto. Avena, pur sedendo tra i banchi della minoranza, segue una linea programmatica propria, ponendo interrogativi specifici e avanzando proposte che nascono dal confronto diretto con la base del suo movimento, ma che raramente si incrociano con le iniziative corali degli altri colleghi di schieramento.

Questa frammentazione rischia di svuotare di significato il ruolo della minoranza, trasformando il dibattito in un esercizio di stile lontano dalle reali urgenze del territorio. Troppo spesso il confronto, attraverso il social, scivola in uno scambio di accuse legate a vicende del passato, una dinamica che la cittadinanza percepisce con stanchezza e come una distrazione dai problemi del presente. In questo scenario, emerge con forza l'esigenza di superare una volta per tutte l'uso del "politichese", quel linguaggio tecnico, fumoso e talvolta autoreferenziale che erige barriere tra le istituzioni e il popolo.

È bene ricordare che è estremamente facile parlare in modo difficile per mascherare la complessità o la mancanza di soluzioni. La vera sfida, oggi, è parlare "facile", adottando un linguaggio semplice, diretto e comprensibile a tutti, che sia povero di retorica ma ricco di efficacia operativa. In questo spirito di rinnovamento, anche la maggioranza è chiamata a un cambio di prospettiva. Le osservazioni e le critiche che giungono dai banchi dell'opposizione non devono essere interpretate come attacchi personali o tentativi di boicottaggio, ma solo come stimoli necessari al miglioramento dell'azione amministrativa.

Chi governa oggi non dovrebbe mai dimenticare che le poltrone occupate non sono eterne e che il potere amministrativo è un servizio a termine, un prestito di fiducia concesso dagli elettori. Solo così i rappresentanti dei cittadini potranno onorare il proprio ruolo, evitando l'errore di sentirsi proiettati in un'aula parlamentare nazionale e restando invece ben ancorati alla dimensione cittadina che sono chiamati a gestire.

In occasione della chiusura dell'anno solare, sarebbe un gesto di grande maturità politica se l'amministrazione e il consiglio tutto promuovessero una comunicazione trasparente sulla gestione consuntiva dall'insediamento a oggi. I cittadini attendono di conoscere i risultati reali, ma attendono soprattutto il passaggio da una politica dell'emergenza (per quanto spesso fatto intendere, soprattutto a livello di cassa) a un'attività amministrativa preventiva, capace di pianificare il futuro di Cassano con lungimiranza e concretezza.

La “svolta” conclamata con vigore dai palchi durante la campagna elettorale non può restare un'eco lontana, ma deve tradursi in segni tangibili di cambiamento. La comunità cassanese è stanca del ricorso ai social con video e comunicati per le continue polemiche virtuali. Ciò che si pretende, con assoluta ragione, è impegno e lavoro, lavoro e impegno. Superare le scaramucce personali, abbattere i muri dell'isolamento politico e parlare un linguaggio di verità sono i presupposti fondamentali per perpetuare la dignità alle istituzioni locali e per rispondere finalmente alle legittime aspettative di una popolazione che chiede fatti, non più solo le parole dei social.