Sezioni
01/12/2025 ore 06.30
Politica

Un anno fa il No la Città unica. Cosa è cambiato da quel giorno per Cosenza Rende e Castrolibero

L’ospedale sorgerà nei pressi dell’Unical e l’area nord della conurbazione è destinata a godere di una serie di importanti infrastrutturazioni. Nel mentre Occhiuto ha rivinto le Regionali e a livello locale sono cambiate alleanze politiche e amicizie. Il tentativo dell’Ambito Unico dei Trasporti 

di Antonio Clausi

Esattamente un anno fa Cosenza, Rende e Castrolibero si svegliarono con la possibilità di creare un comune da 110 mila abitanti e dare vita alla famosa Città unica. L’esito del referendum consultivo, tuttavia, bocciò l’idea partorita dal centrodestra in Regione ed appoggiata bipartisan da tutti i partiti tradizionali (Pd in primis) ad eccezione del Movimento 5 Stelle. Nel capoluogo vinsero largamente i Sì alla fusione, ma a fronte di un’affluenza bassissima che ne decapitò ogni aspirazione. La valanga dei No a Castrolibero (74,54%) e a Rende (81,43%) fu invece decisiva per l’esito finale.

Dopo 365 giorni esatti, di acqua sotto i ponti ne è passata. Sono cambiate alleanze, si sono frantumati rapporti storici e si sono poste le basi per nuove sfide. In mezzo due aspetti cardine destinati ad animare il dibattito per i prossimi anni: il nuovo ospedale che nascerà di fianco all’Unical e la storica vittoria di Roberto Occhiuto (che spese solo una parola, a differenza del fratello Mario per il referendum) alle Regionali. Scenari, questi, che un anno fa nessuno poteva nemmeno immaginare.

Referendum città unica Cosenza Rende Castrolibero, il No prevale con il 56,81%

Cosa lascia in eredità il referendum per la città unica di Cosenza, Rende e Castrolibero

Le eredità lasciate dal primo dicembre 2024 sono molteplici. Proprio grazie a quel voto Sandro Principe tornò prepotentemente sotto i riflettori della scena politica. Dopo sei mesi chiese e ottenne un plebiscito nella “sua” Rende, appena uscita da 18 mesi di commissariamento. Una volta sindaco e registrate le dimissioni del governatore, partorì l’idea di convogliare in un unico contenitore le forze di cultura cattolico-popolare, liberal-democratica e socialista. Nacque così “Casa Riformista” che favorì l’elezione di Filomena Greco alla Cittadella e che pungolò il resto del centrosinistra ancora alla ricerca della quadra su Pasquale Tridico.

Uno dei suoi alleati per il No alla Città unica e per le amministrative di maggio 2025 fu Orlandino Greco, primo cittadino di Castrolibero. Entrambi frontman del Comitato popolare “indipendentista”, si sono ritrovati su fronti opposti dopo la decisione di quest’ultimo di stringere un patto federativo tra il suo partito, Italia del Meridione, e la Lega. Candidandosi con il Carroccio ha strappato un seggio in Regione.

Sponda Cosenza, Franz Caruso dichiarò di votare Sì alla città unica, ma a margine di forti perplessità ribadite più volte sul metodo utilizzato dal centrodestra nel togliere l’atto d’impulso della legge ai comuni. Nei mesi a venire ha cullato lungamente l’idea di essere lo sfidante di Roberto Occhiuto, senza poi che il suo nome trovasse il sostegno della coalizione. Nel frattempo, su richiesta del Pd, ha nominato Maria Locanto vicesindaco ed ha iniziato a subire continue punzecchiature da parte dei democrat che sono maggioranza nel circolo locale, ma non più nella Federazione provinciale che ha salutato Vittorio Pecoraro ed eletto segretario Matteo Lettieri dopo un congresso tossico.

La questione del nuovo ospedale di Cosenza

Il 31 ottobre scorso è stato firmato in Regione lo schema di accordo per il nuovo ospedale di Cosenza che sorgerà ad Arcavacata nei pressi dell’Unical. A suggellare la storia intesa il presidente Roberto Occhiuto, il sindaco di Rende Sandro Principe, il rettore uscente dell’Università della Calabria Nicola Leone e il commissario per l’edilizia sanitaria Claudio Moroni. Non c’era Caruso che non ha gradito la scortesia istituzionale. La storica intesa ha aperto un nuovo fronte di scontro tra Palazzo dei Bruzi, che ritiene di essere stato scavalcato e rivendica la bontà del sito di Vaglio Lise, e la Cittadella.

Nuovo ospedale di Cosenza, firmato l’accordo in Regione. Occhiuto: «Policlinico da 750 posti»

Il Comune bruzio, dove non esiste più lo storico asse socialista tra Caruso e Luigi Incarnato, tra i più attivi un anno fa nella campagna referendaria per il NO, ora sta cavalcando l’onda di chi esprime perplessità e preoccupazione per il depauperamento della zona Sud dell’area urbana. Già, proprio quell’area urbana che a nord, per usare le parole di Sandro Principe, si prepara a vivere un’epoca di «infrastrutturazione di tipo europeo» tra nuovi svincoli autostradali e collegamenti per la stazione di Settimo di Montalto e la zona industriale. Il tutto, anche, in previsione della nascita del nuovo nosocomio.

Accenni di città unica con l’Ambito unico dei Trasporti

La settimana scorsa i sindaci di Cosenza e Rende e il vicesindaco di Castrolibero Francesco Serra hanno firmato il primo atto dall’Ambito territoriale dei trasporti che si propone l’intento di unificare il servizio per i tre comuni. In particolare, tramite il Bus Rapid Transit (BRT), un sistema di trasporto pubblico su gomma con corsia dedicata che mira ad offrire un servizio più rapido e efficiente rispetto agli autobus tradizionali, avvicinandosi alle prestazioni di un tram o treno leggero, ma con costi inferiori.

Erano resenti anche i tecnici comunali, che hanno illustrato la necessità di impiegare 12 vettori per una percorrenza totale di 30 km, con fermate ogni 500 metri. Servirebbero 30 milioni per l’intera realizzazione, di cui 8 già previsti dal bando della Regione Calabria a cui si parteciperà. Obiettivo? I desiderata dei tre Enti ipotizzano un’unica linea che dovrebbe collegare i centri urbani e raggiungere l’Università. Come se fosse una Città unica...