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28/11/2024 ore 13.39
Politica

Città Unica, Cretella (Uil): «Vergognoso spaventare i lavoratori comunali sulla fusione»

Il segretario provinciale della Uil denuncia pubblicamente di essere a conoscenza di tentativi di condizionamento: «Unici che perderanno qualcosa sono quegli amministratori che non avranno più potere e autorità su di loro». E Tarasi di Sinistra Italiana gli fa sponda: «Cose da vecchia politica»
di Antonio Clausi

Durante la conferenza stampa delle forze sindacali e di centrosinistra tenuta nella sede provinciale del Pd di Cosenza, è stata ribadita l’importanza di votare Sí al referendum per la città unica di Cosenza, Rende e Castrolibero. Particolarmente significativo è stato però l’intervento del segretario provinciale della Uil, Paolo Cretella, che ha denunciato pubblicamente, secondo informazioni in suo possesso, tentativi di condizionamento dei lavorativi comunali.

«Le motivazioni del comitato del No non mi sono piaciute. In queste settimane, inoltre, nelle municipalizzate di Rende e Castrolibero è accaduto qualcosa di vergognoso – ha evidenziato con toni accesi -. C’è chi ha perfino fatto circolare dei volantini, insinuando dubbi sul futuro dei dipendenti. Non è assolutamente vero che perderanno il lavoro, è invece certezza, semmai, che qualche amministratore perderà il controllo su di loro. Votare sì al referendum significa dire sì ad un progetto ambizioso e collettivo che genererà opportunità di lavoro. Votiamo sì e scacciamo gli interessi di bottega e di posizionamento dei singoli».

Gli ha fatto eco Pietro Tarasi di Sinistra Italiana. «Spaventare i lavoratori è un ricatto da vecchia politica – ha detto -. Comunque vada, il cambiamento è avviato. La gente vuole capire e discutere, ma vuole andare in una direzione chiara». Poi ancora: «Sinistra Italiana si è schierata immediatamente perché c’era una consultazione popolare di mezzo. Se c’è timore dell’astensione, è per la proposta di legge originale. Il tema della fusione è tuttavia importante e non potevamo lasciare voce solo alla destra. Non nascondiamo che ci sono state discussioni interne perché stava passando il concetto che fosse una battaglia di Occhiuto».

«Ormai – ha concluso – i tre territori non possono più essere città da sole e sorrido quando si parla di una dimensione eccessiva di 110mila abitanti. Non stiamo pianificando Londra, né Città del Messico. Ma solo regolarizzando un’unione che già c’è. I toni si sono alzati per colpa dei comitati del No e della destra».