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21/03/2024 ore 16.17
Politica

Corigliano Rossano si avvia ad elezioni “anomale”: con due candidati sindaco vincerà chi otterrà un voto in più

Se non si candideranno altri concorrenti non è prevista la fase di ballottaggio. Eventi simili non si sono mai verificati dal 1993 ad oggi. Il dem Le Fosse “avverte” Occhiuto: «Non ricatti la città»
di Luca Latella

La campagna elettorale a Corigliano Rossano è appena iniziata. E già si iniziano a descrivere cataclismi dal giorno dopo le elezioni, qualora vincesse l’uno o l’altra.

Ad oggi, infatti, la città si avvia verso un’elezione storicamente anomala, con due soli concorrenti – come mai era capitato prima e comunque da quando il sindaco viene eletto dai cittadini (1993) – che non prevedono la fase di ballottaggio: vincerà chi otterrà un voto in più. Non ci saranno appelli, chi sbaglia, paga. Sarà una tornata elettorale, insomma, in pieno stile americano.

L’inversione a “u” di Mattia Salimbeni – in questo senso – ha sparigliato le carte. Ed a contendersi la fascia tricolore – al momento – sono il sindaco uscente, Flavio Stasi e il consigliere regionale di Forza Italia, Pasqualina Straface.

Il primo cittadino è sostenuto da una coalizione di centrosinistra composta da Verdi, Sinistra italiana, movimenti civici Corigliano Rossano pulita e Corigliano Rossano futura e – forse – un Pd a cui i vertici provinciali e regionali hanno imposto il diktat Stasi, andando contro la volontà della maggior parte dei dirigenti locali e della base (a proposito, il prossimo 22 febbraio, nella sede del Pd di Corigliano è prevista una resa dei conti tra dirigenti regionali, provinciali e locali).

Dall’altra parte la Straface potrà contare sul cosiddetto “campo largo” con centrodestra canonico – Fi, Fdi, Lega, centristi – Azione, Italia Viva, Corigliano Rossano domani e Civico e Popolare di Gino Promenzio che sta raccogliendo nel suo perimetro tutte le forze progressiste disobbedienti alle imposizioni dem calate dall’alto.

Le Fosse: «I ricatti non passeranno»

Dopo il ritiro dalla competizione, di Salimbeni, nell’agone del centrosinistra a sostegno del primo cittadino, cresce una evidente preoccupazione.

«La venuta alla chetichella del presidente Occhiuto qualche giorno fa nella nostra città – spiega il dirigente locale e membro dell’assemblea regionale del Pd, Pino Le Fosse –  lo diciamo con chiarezza, non fa certamente ben sperare sul livello di serietà e di civiltà, che ci auguriamo possa prevalere nel corso della lunga campagna elettorale amministrativa. Conoscendo l’idea della gestione della cosa pubblica che hanno dalle parti del centrodestra, si comprende anche come per lui sia del tutto naturale usare tutta la sua potenza di fuoco per imporre decisioni anche nella disputa elettorale a Corigliano Rossano, provando a mettere in riga i discoli anche a suon di promesse. D’altronde il forzato ritiro della candidatura di Mattia Salimbeni dimostra il livello di violenza che possono raggiungere».

Le Fosse invita Occhiuto a «non usare la clava contro la nostra città, che dovrebbe accettare senza fiatare la sua idea di costruire e promuovere una antidemocratica idea di filiera istituzionale» ed a tenere un «comportamento degno dell’alto ruolo che ricopre e non minacciare oltre, più o meno come ha fatto in questa occasione, la nostra città. Se vuole però insistere faccia pure. I coriglianorossanesi hanno già pronta una risposta forte e chiara ed una bella lezione di democrazia per lui e la sua candidata: mandarla all’opposizione e farla restare, per ora, alla Cittadella».