Cosenza Capitale della Cultura 2026, Franz Caruso ci crede e chiama a raccolta i sindaci della provincia | VIDEO
Franz Caruso nella candidatura di Cosenza a Capitale della Cultura 2026 ci crede. E da Palazzo dei Bruzi, per rafforzare il dossier Dai Segni ai Sogni, redatto da Contesto srl e costruito di concerto con i consiglieri comunali Antonietta Cozza, delegata alla cultura, e Francesco Alimena, delegato all’attuazione del Cis, e con Marilena Cerzoso, direttrice del Museo dei Bretti e degli Enotri, lancia l’idea del Comitato dei sindaci a sostegno del progetto, «formidabile occasione di fervido protagonismo attivo per tutta la provincia».
Il primo cittadino ha chiamato a raccolta, nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, i colleghi rappresentanti delle amministrazioni del territorio per un concreto coinvolgimento nella corsa all’ambizioso traguardo «che necessita – ha detto il sindaco di Cosenza – di una compartecipazione corale e diffusa».
Una trentina gli amministratori che hanno risposto all’appello. Alcuni, per questioni logistiche, come i sindaci di Malvito e Francavilla Marittima, sono intervenuti da remoto. In seguito alla manifestazione di interesse presentata dal Comune ed illustrata nel mese di ottobre, la città di Cosenza rientra tra le 16 aspiranti al titolo. Il 15 dicembre, sulla base delle valutazioni della commissione incaricata dal Mibact, le finaliste si ridurranno a dieci. Questo è il primo scoglio da superare, prima della proclamazione in calendario nel marzo 2024.
Entro il 15 dicembre però, il dossier può essere integrato con nuovi elementi, frutto anche della contaminazione proveniente dalle variegate identità dei centri di tutta la provincia. «L’incontro di questa sera – ha detto Franz Caruso – è la prima pietra per costruire un cantiere, aperto e plurale. Un cantiere da pensare come una sorta di work in progress, nel quale ciascuna municipalità trasfonde la propria identità, nella prospettiva, però, di mescolarla con le identità delle altre al fine di costruire un condiviso simbolo identitario di tutta la provincia».
L’idea è quella di mettere in campo una capitale itinerante «senza invidie e senza gelosie, esaltando il diritto diffuso alla cultura in tutti i territori, perché tutti i nostri territori sono ricchi di luoghi e di beni, significativamente, simbolici».
È stato così costituito un comitato dei sindaci della provincia per Cosenza Capitale della Cultura italiana 2026: sarà coordinato dal Sindaco della Città capoluogo o da un suo delegato, vi siederanno i sindaci della provincia aderenti o un loro delegato, e si riunirà con cadenza almeno mensile.
«Già nella fase di presentazione del dossier – ha ricordato Rocco Mangini, uno degli esperti di Contesto Srl, tra gli autori del dossier – abbiamo indicato questa prospettiva. La sfida è quella di accompagnare questo periodo che ci separa dalla proclamazione creando un sistema di relazioni culturali utile anche nel caso non si dovesse vincere. Nell’ambito delle procedure di valutazione, certamente questo buon esempio di contaminazioni culturali costituisce un valore aggiunto: incarna quello spirito di comunità e collaborazione che spinge a lavorare in rete e che anche nel futuro potrà essere sfruttato nell’ambito di altre iniziative».