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29/08/2024 ore 11.30
Politica

Cosenza, la rimodulazione delle piste ciclabili rianima lo scontro politico | VIDEO

Polemiche dopo l'inizio dei lavori su via Sertorio Quattromani. Anche la Fiab ha chiesto al Comune di motivare con dati la propria decisione definita «uno spot»
di Patrizia De Napoli

La cornice dello scontro che rianima il confronto pubblico all’ombra della Sila è tutta politica. La scelta del Comune di Cosenza di smantellare alcuni tratti di piste ciclabili a vantaggio della scorrevolezza innesca polemiche orientate al futuro. E cioè al dibattito che si infiammerà da qui a breve sulla Città unica Cosenza-Rende-Castrolibero con la comunicazione della data del referendum. E non è un caso che a scendere nuovamente in campo sia stato proprio l’ex sindaco Mario Occhiuto.

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È stato il senatore di Forza Italia a contestare la scelta dell’Amministrazione Caruso: si distrugge, è il suo ragionamento, ciò che era stato costruito in un’ottica di città europea. La Grande Cosenza immaginata dallo stesso Occhiuto. La replica? È ricondotta a temi più pratici: quei tratti di piste ciclabili erano semplicemente pericolose per gli stessi utenti sulle due ruote e gli stessi automobilisti. E il suo smantellamento era nel programma elettorale.

Posizioni contrastanti. Ma interessanti sotto il profilo, appunto, politico. Mario Occhiuto non difende semplicemente ciò che aveva realizzato, rivendicandone la scelta. Ma imprime concetti che lasciano immaginare sin da ora quale sarà la posizione sua e della sua coalizione di centrodestra rispetto al tema che, tra settembre e dicembre, porterà i cosentini di tre città a esprimersi, con un referendum, sulla fusione. Sono i prodromi, questi, del grande confronto che preclude a scelte storiche per l’area bruzia e la Calabria.

Ma nel dibattito sulle piste ciclabili si è inserita veemente ieri mattina anche la Fiab Cosenza ciclabile dopo un sopralluogo a via Sertorio Quattromani. «23 giorni fa avevamo invitato l’amministrazione a condividere con la cittadinanza i dati alla base della decisione di demolire. Non lo ha fatto – evidenziano piccati -. Non è quindi dato sapere in cosa consista l’aumento della sicurezza né quale categoria di utenti della strada sia difesa da questa demolizione. Le domande poste lo scorso 3 agosto restano prive di interlocutore e di risposta.

È sempre più evidente che l’amministrazione sta procedendo in modo del tutto isolato e probabilmente arbitrario e purtroppo dobbiamo ribadire quanto dichiarato lo scorso 3 agosto: siamo davanti a un altro intervento spot» ha concluso l’associazione nel suo intervento. Nel video in apertura il servizio andato in onda al telegiornale.