Cosenza, nasce il Consiglio comunale dei giovani. Salvatore Giordano è il presidente pro tempore
Ieri pomeriggio, durante il pubblico consesso di Palazzo dei bruzi presieduto da Giuseppe Mazzuca, l’assise ha approvato il regolamento del Consiglio comunale dei Giovani, nominando anche il presidente pro tempore del nuovo organismo. Si tratta dello studente universitario del corso di laurea in Fisica Salvatore Giordano, cui è stato affidato il compito di organizzare le prime elezioni dello stesso consiglio comunale dei giovani, nonché la prima seduta e coordinare l’elezione della nuova presidenza. L’idea è della consigliera comunale Alessandra Bresciani, presidente della commissione consiliare Servizi al cittadino, che ha spinto nei mesi scorsi affinché l’iniziativa trovasse sbocco.
Approvata all’unanimità, ha trovato la sponda anche di Mazzuca che, facendo accomodare Giordano al suo posto, ha annunciato che parte del budget destinato all’Ufficio di presidenza del Consiglio verrà destinato proprio a questo progetto così da non intaccare i bilanci dell’Ente.
L’intervento di Salvatore Giordano
«Non è la prima volta che intervengo pubblicamente o in quest’aula, ma mai ho avvertito così tanta responsabilità. Perché ciò che oggi questo Consiglio sta facendo, oltre che scrivere un’importante pagina di storia della nostra città, è l’assunzione di un impegno con tutte le ragazze e con tutti i ragazzi del nostro Comune di cui la Politica, invano, si fa promotore da anni. Perché per troppo tempo si è parlato di voler mettere noi giovani al centro del dibattito e della vita politica, di poter dare voce alle nostre richieste e alle nostre idee. Ma, almeno fino ad oggi, niente di concreto è stato fatto.
In molte, forse troppe, occasioni la Politica in generale ha assunto atteggiamenti che non hanno fatto altro che alimentare già i solidi sentimenti di sfiducia e disinteresse in noi ragazzi e ragazze rispetto alla gestione della “cosa pubblica”. Un esempio? La scarsa, quasi assente, rappresentanza dei giovani all’interno delle Istituzioni Repubblicane. Numeri alla mano, ad oggi, sapete quanti sono gli under 35 presenti nelle Istituzioni Locali?
- Appena il 9,4% dei componenti di questo Consiglio Comunale (3 membri su 32);
- Appena il 12,5% dei componenti del Consiglio della Provincia di Cosenza (2 membri su 16);
- Appena il 3% dei componenti del Consiglio della Regione Calabria (1 membro su 32).
Per non parlare del Parlamento. Basti pensare che alle scorse elezioni politiche solo 1 candidato su 10 era under 35, e di come solamente il 10,77% dei componenti di entrambe le camere siano under 40. Ovviamente c’è da tener conto che per l’elezione al Senato è necessaria l’età minima di 40 anni. E sarebbe un valido argine al problema, almeno finché non si vede il numero di under 30 nella Camera dei Deputati: lo 0,75%, 3 su 400.
Ma nonostante la totale incuria dei partiti nel dare voce, concretamente ed istituzionalmente, a noi giovani sfido chiunque a trovare un ragazzo o una ragazza che non ricordi nitidamente di quando gli stessi Capi Partito, alle scorse elezioni politiche, provarono a racimolare voti su social come TikTok.
Ricordo che una ragazza, Emma Galeotti, una creatrice di contenuti proprio su TikTok, riuscì in maniera ineccepibile a sintetizzare il pensiero comune di tutti e tutte noi. Cito testualmente: “Date l’idea di pensare che noi siamo proprio plasmabili al punto di votarvi solo perché abbiamo visto un video su TikTok perché è l’unica cosa che, secondo voi, conosciamo. Come se ci bastasse un video con delle scritte e delle musiche accattivanti per accaparrarvi il nostro voto”.
Ma il voto per cosa? Per l’eredità che questa classe politica ci sta lasciando? Ovvero precarietà lavorativa, un mondo sempre più inquinato che causa estreme crisi climatiche e disastri ambientali, una società in cui è sempre più difficile vivere: in cui è più difficile comprare una casa, trovare un lavoro dignitoso con un’altrettanta dignitosa retribuzione.
Ed è soprattutto per ciò che la maggior parte di noi tende ad allontanarsi il più possibile da questo mondo poiché ritenuto senza speranza di miglioramento. Quante volte ho sentito dire a miei coetanei e a mie coetanee la frase “Tanto la Politica è sempre lo stesso giro, cambiano le facce ma la storia è sempre quella”.
Sapete, io sono fortemente legato da anni delle scuole elementari a due personaggi che hanno scritto un importante capitolo della nostra storia contemporanea. Due persone che hanno visceralmente creduto in ciò che hanno fatto e per cui hanno lottato fino alla fine: parlo di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone.
Con il primo ho in comune, nefastamente, la giornata del 19 Luglio: giorno in cui da un lato ricorre la Strage di Via d’Amelio e dall’altra il mio compleanno. Ma ciò che mi ha sempre catturato del secondo, di Falcone, è una sua frase: “Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così”.
Ad oggi, di sicuro, percorrere la strada del “Non cambierà mai niente” o del “Facciano loro, tanto non mi riguarda” è soltanto una procrastinazione del problema, perché prima o poi dovremo essere noi a farvi fronte, e lì non vi sarà scusa che tenga. Ed è per questo che tutti e tutte noi abbiamo un dovere indissolubile, anche, e soprattutto, verso di noi: quello di partecipare alla costruzione di un domani migliore.
E mi dispiace deludere qualcuno, come ad esempio qualche Ministro della Repubblica, affermando in questo Consiglio con assoluta convinzione che noi giovani non siamo solo “deviati” da rieducare. Perché in questo momento penso a tutti e a tutte quelle che oggi mi consentono di stare qui con orgoglio e fierezza nel rappresentare generazioni piene di eccellenze.
Come Veronica, Giuseppe, Anastasia, Lorenzo, Antonio, Mattia, Mario, Simone che da anni, tra i banchi del Liceo, si addentrano instancabilmente e con una sete di conoscenza senza eguali tra i meandri della Fisica dei Raggi Cosmici, ricevendo continuamente riconoscimenti Nazionali ed Internazionali;
Come Ludovica e Alice, che ispirate dalla loro profonda passione per lo studio hanno saputo trasformare il loro fervore in autentico e viscerale amore per la conoscenza, venendo così decorate del titolo di Alfiere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella;
Come Teresa, che navigando con agilità e destrezza nel mare magnum della Matematica ha saputo, con maestria ed impeto, intraprendere quel cammino d’eccellenza che l’ha condotta a classificarsi alle Nazionali delle Olimpiadi di Matematica della Bocconi.
Come Giulia, affascinata dalla magia delle parole e dalla bellezza dei libri e della scrittura, che emerge come una giovane promessa nella critica letteraria italiana, trasmettendo un’energia e una dedizione che catturano l’essenza della sua passione.
Come tutti i giovani volontari e le giovani volontarie del Terzo Settore che con passione inarrestabile, una dedizione costante ed un’empatia sincera hanno dedicato e continuano a dedicare cuore e anima, con estremo altruismo, alle cause più nobili e necessarie della nostra società, contribuendo così al riconoscimento della Città di Cosenza come Capitale Italiana del Volontariato 2023.
E potrei continuare per ore unicamente nel dimostrare che, a differenza di quanto riportato, le eccellenze tra i giovani esistono e non meritano di essere etichettate solo per sporadici e degradanti casi.
Perché se questo processo di generalizzazione vale per noi giovani, allora potremmo anche dire che l’intera politica è corrotta sulla luce di pochi casi sporadici: come la condanna di un’ex Sottosegretaria per aver acquistato con soldi pubblici borse, Swarovski e libri oppure per le ombre che in questi giorni stanno emergendo in merito alle vicende legate ad un Deputato e alla mala-gestione di un centro per migranti (sui quali diritti aveva fondato la sua intera propaganda elettorale).
Ma non è sugli individui che dobbiamo porre l’intera attenzione, bensì è nel gruppo in toto che risiede la forza che può costituire la vera e propria chiave di volta. E sono fiero di poter dire che anche questo regolamento oggi in discussione, sebbene la parte di scrittura sia stata curata quasi interamente da me, è tutto meno che il frutto del lavoro di un solo individuo. Perché non sarei qui senza il supporto di tutte le persone che hanno contribuito, direttamente e indirettamente, alla costituzione di questo progetto.
Ovviamente il primo ringraziamento va alla Consigliera Alessandra Bresciani per avermi dato l’opportunità, lo scorso 16 Maggio, di poter lavorare per costituire una realtà che fosse realmente in grado di raccogliere le voci di noi giovani, e alla Commissione Servizi al Cittadino tutta per aver significativamente contribuito alla stesura definitiva del Regolamento.
Mi sento in dovere di ringraziare anche, e soprattutto, tutti quegli insegnanti che particolarmente negli anni del Liceo sono stati in grado di instillare ed infondere ed tutto il senso civico che ho cercato di trasmettere in questo regolamento, e che spero possa “contagiare” tutte le ragazze ed i ragazzi di Cosenza. Perché soprattutto a questa figura, a quella del Docente, bisogna riconoscere quell’importanza sociale che va ben oltre la trasmissione di nozioni scolastiche. Il Docente è colui che, con dedizione e passione, plasma le menti dei giovani, insegnando loro non solo la storia, la matematica o la letteratura, ma anche i valori fondamentali che guidano una società.
In questo contesto, ho avuto la fortuna di incontrare insegnanti straordinari che hanno contribuito in modo significativo alla mia formazione. La loro capacità di trasmettere non solo conoscenze, ma anche il senso di appartenenza alla comunità, l’etica e il rispetto reciproco è stata fondamentale per la mia crescita personale.
Al professore Mollo, che nonostante sia in pensione da anni, non perde l’animo e la tempra con cui, giorno dopo giorno, crea opportunità di formazione per i suoi alunni e le sue alunne, per farci soprattutto capire l’importanza non sono dell’Europa, ma di essere degli autentici Europei.
E alla professoressa Ominelli, che da ogni lezione di letteratura Latina è stata in grado di produrre lezioni di vita di estremo valore ed importanza. Una delle mie preferite, che dopo ormai quattro anni ricordo ancora alla perfezione, è quando commentò una nota espressione di Cicerone “Chi crede nel destino giustifica l’inerzia” andando a sottolineare come, solo con l’olio di gomito, costanza e tenacia si possono raggiungere traguardi importanti.
Ed ovviamente è stato determinante il supporto attivo di tutte le persone, gli amici e le amiche, con cui spesso, anche il Sabato sera, o in eterne telefonate pomeridiane, ci si trovava a discutere proprio di Politica, di Elezioni, di Diritti, di chi sarebbe succeduto a Mattarella o a Conte, dopo le dimissioni dal suo secondo incarico.
E per questo, per avere sempre alimentato e supportato il mio interesse, le mie ambizioni e tutti i progetti che potessi ideare, ringrazio Lorenzo che, seppur più piccolo di me, in questi anni è stata una delle persone più determinanti in ogni cosa che facessi: la sua intelligenza e la capacità innata di fronteggiare le sfide quotidiane con determinazione sono state inesauribile fonte di ispirazione per me. E se mesi fa ho avuto il coraggio di raccogliere la proposta della Consigliera Bresciani, lo devo anche al coraggio che lui mi ha sempre infuso, in ogni momento.
E per concludere non potevo non citare i tre pilastri della mia intera vita: mia madre, mio padre e mio fratello. Virginia Woolf scriveva “Dietro ogni grande uomo c’è una grande donna”, io mi sento di dire che dietro ogni mio grande traguardo ho avuto il supporto di una grande famiglia, a cui dire che devo tutto sarebbe abbastanza riduttivo. Ma se dovessi riassumere in poche parole la cosa più importante che mi è stata insegnata, è il rispetto verso chiunque: perché a dispetto di ogni condizione sociale, siamo tutti esseri umani».