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05/06/2022 ore 18.41
Politica

ELEZIONI MORMANNO | Tre domande alla candidata sindaco Letizia Fortunato

Secondo l'aspirante primo cittadino il Parco del Pollino per il comune mormannese ha prodotto poco in termini turistici, creando danni agli agricoltori
di Redazione

Letizia Fortunato sfida Paolo Pappaterra. Il nuovo sindaco di Mormanno verrà eletto il prossimo 12 giugno. Ecco la nostra intervista alla candidata sindaco Letizia Fortunato.

Come mai ha deciso di candidarsi?

Ho deciso di candidarmi in una veste diversa questa volta rispetto alle due candidature precedenti che mi hanno vista partecipare alle competizioni elettorali del 2012 e del 2017, in veste di candidata a Sindaco. Il mio paese Mormanno non ha mai avuto una candidata alla carica di primo cittadino! Qualcuno afferma che, comunque andrà, passerò alla storia per aver avuto il coraggio di sfidare una corazzata formati da partiti politici importanti. Ora mi sono detta è il tempo delle donne, di una donna, una mamma, una professionista che trova anche il tempo per dedicarsi al bene del proprio paese! Quindi perché non provarci ora, mi sono chiesta? Posso mettere a disposizione della comunità la stessa abnegazione che metto nel curare le mie figlie, la mia famiglia. Poi in 5 anni di amministrazione, se pur all’opposizione qualche cosa l’ho appresa.

Ho scelto di candidarmi e metterci la faccia in prima persona, perché in tanti me lo hanno chiesto, in tanti non hanno condiviso quanto è stato fatto negli ultimi 5 anni e ora non condividono, ancora di più, la composizione della lista tra partiti politici che fino a qualche anno fa erano nemici. Volevano a tutti i costi essere rappresentati, anche se siederò tra i banchi dell’opposizione “IO CI SARO” a difendere le istanze dei miei concittadini.

Quali sono i punti principali del suo programma e le prime cose su cui intende mettersi all’opera se dovesse essere eletto Sindaco?

Il mio programma è un programma semplice che deve essere riempito di contenuti durante il percorso amministrativo. Amministrare, significa gestire al meglio, non solo le risorse che abbiamo già a disposizione come bilancio comunale, ma tutto quello che riusciremo reperire in termini di finanziamento dall’esterno.

Negli anni si è pensato sempre a realizzare grandi opere, importanti sicuramente ma che hanno richiesto e richiedono templi biblici per la realizzazione, trascurando le cose più semplici, quale il decoro, la pulizia delle strade, rendere bello un piccolo borgo. Trascurando la valorizzazione di quello che già di bello ha il nostro borgo. Un esempio per tutti è il FARO! Un unicum della nostra regione, i vecchi sentieri, il ripristino delle vecchie centrali idroelettriche ( un grande patrimonio storico), la valorizzazione del ponte su fiume Battendiero, invece sono rimasti nell’incuria ,nell’abbandono più totale nel pieno territorio del Parco Nazionale del Pollino.

Secondo me, pensando in piccolo, tanto si era potuto fare sfruttando anche l’occasione dei lavori autostradali che dovevano lasciare un segnale di valorizzazione del borgo e del suo territorio e non solo distruzione ed incuria del bello del nostro borgo. Amministrazione purtroppo poco attenta al bello ed al valore storico, culturale del luogo. Il dialogo costruttivo, ascoltando le istanze della gente, anche piccoli suggerimenti che in un paese piccolo fanno la differenza. Incentivare lo stare insieme e la collaborazione, l’aiuto reciproco, soprattutto con chi esercita un’attività, una professione nel borgo.

La priorità assoluta è l’ampliamento della zona direi artigianale e non industriale, renderla degna di questo nome ed incentivare, convincere le aziende che volessero farlo a venire ad investire nel nostro borgo! Pensare in piccolo per avere grandi risultati La Calabria non è solo mafia e ndrangheta, ma ha delle realtà belle degne di essere vissute ed apprezzate.

Capire come poter salvaguardare nel cuore del Parco l’agricoltura, le aziende di allevamento che tanto stanno soffrendo in termini di perdita economica, per la mancanza di raccolto dovuto alla distruzione dei cinghiali. Per gli agricoltori, allevatori la parola parco è sinonimo di distruzione, di carte bollate e di iter burocratici non adatti ad un paese la cui economia è agricola e turistica. Fino ad oggi il Parco per Mormanno ha prodotto poco in termini turistici, tanti danni agli agricoltori.

Dovendo dire ai suoi concittadini, in breve, perché dovrebbero votare lei piuttosto che il suo avversario, cosa dice?

Perché siamo diversi, siamo stati sempre dalla stessa parte con coerenza portando a casa, pur dalle fila dell’opposizione in consiglio comunale, dei piccoli risultati. Non abbiamo tradito in questa fase e non tradiremo mai il nostro elettorato. Per noi le alleanze sono cose serie! Devono avere un comune denominatore, un unico obbiettivo da raggiungere ma seriamente per il bene comune, nei fatti e non solo nelle belle parole da campagna elettore.

Durante l’ultima campagna elettorale del 2017 affermai che mi sari spesa per dare valore al monumento unico di Mormanno che è il Faro. Un importante monumento eretto nel 1928 in onore dei caduti della Regione Calabria della grande guerra 1915/1918, punto di riferimento ella navigazione aerea, secondo faro di  Montagna in Italia. Al suo esterno un busto in bronzo del primo sindaco d’ITALIA caduto nella grande guerra Gaetano Alberti. Ebbene ci sono riuscita – Faro Votivo ha avuto il riconoscimento MID monumento identitario di un territorio, mai accaduto nella storia politica Mormannese, mai una forza politica era riuscita in tanto.

Ecco questo vorrò fare in futuro per il mio paese, impegnarmi affinché il mio paese ritorni agli splendori di un tempo, quando avevamo tutto, quando i nostri avi lo avevano portato ad essere il fiore all’occhiello della Calabria settentrionale, conosciuto ovunque, per le capacità imprenditoriali, culturali dei suoi abitanti. Una piccola cittadina elegante, sicura, rispettosa degli altri, ma soprattutto delle regole! Avevamo tutto e tutto funzionale: Un ospedale super efficiente, un consorzio di bonifica che, non solo, offrivano  servizi alla comunità ,ma davano occupazione e quindi creavano economia. Ecco mi impegnerò su tutti i fronti che queste situazioni possano essere riprese in qualche modo!

Puntare a creare posti di occupazione, non fantasticando troppo, ma valorizzando quello che già abbiamo. Il nostro territorio offre tanto dal punto di vista turistico, ambientale. Valorizzare le nostre aziende, i nostri imprenditori, offrendo loro tutto quello di cui una amministrazione può mettere a disposizione in termini di servizi e di autorizzazioni, senza troppi cavilli burocratici, sempre, però, nel rispetto delle leggi. Io sono certa che la lungimiranza e la velocità nelle decisioni di una donna faranno grande un piccolo borgo, ed il mio paese sono certa diventerà la capitale dei borghi del Pollino.