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27/03/2020 ore 17.16
Politica

Emergenza coronavirus, attivare le unità mobili a domicilio: ecco perché

La situazione dei contagi in Calabria (LEGGI QUI I DATI DI IERI) permette a chi governa la sanità regionale di mettere in campo alcuni strumenti a supporto dei pazienti Covid-19, così da permettere agli ospedali di respirare e gestire al meglio l’emergenza sanitaria. In Calabria, così com’è avvenuto in altre regioni italiane, è necessario attivare
di Antonio Alizzi

La situazione dei contagi in Calabria (LEGGI QUI I DATI DI IERI) permette a chi governa la sanità regionale di mettere in campo alcuni strumenti a supporto dei pazienti Covid-19, così da permettere agli ospedali di respirare e gestire al meglio l’emergenza sanitaria.

In Calabria, così com’è avvenuto in altre regioni italiane, è necessario attivare le unità mobili a domicilio – Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA), previste dall’articolo 8 del Decreto Legge 14/2020 – per curare i malati pauci-sintomatici che non hanno i requisiti clinici tanto da essere ricoverati in ospedale. Stessa cosa vale, qualora non fosse spuntata l’opzione strutture private o hotel, per chi è in via di guarigione e attende solo di negativizzarsi. Questo servizio quindi prevede un’assistenza sanitaria domiciliare completa, volta a garantire una terapia giusta per chi ha contratto il Covid-19. La Regione Piemonte, ad esempio, ha fatto un bando al quale hanno partecipato centinaia di medici.

I criteri clinici di dimissibilità

Secondo le linee guida, i criteri di dimissibilità dei pazienti COVID-19 devono tener conto di:

 I setting per il post ricovero