Emrgenza idrica a Castrolibero, Morrone: «Qual è stato l’esito dell’incontro con Sorical?»
La consigliera comunale denuncia: «Il 49% dell’acqua immessa in rete non raggiunge le utenze, serve trasparenza nella comunicazione istituzionale»
di Anna Morrone*
L’acqua, risorsa vitale e diritto fondamentale, sta diventando un tema sempre più centrale nella vita dei cittadini di Castrolibero. Negli ultimi giorni, il nostro territorio ha registrato un aumento significativo di disservizi legati alla fornitura idrica: interruzioni improvvise, abbassamenti di pressione e una comunicazione istituzionale spesso carente. Ma il problema va oltre il disagio immediato.
La questione dell’acqua oggi ci parla anche di trasparenza amministrativa, di fiducia nelle istituzioni e di una gestione pubblica efficace. Secondo l’Istat, la Calabria è tra le regioni italiane con il più alto tasso di dispersione idrica: quasi il 49% dell’acqua potabile immessa nella rete non raggiunge le utenze.
A Cosenza, la percentuale supera il 66%. Sono numeri che raccontano un problema strutturale e sistemico, che si traduce in sprechi, inefficienze e aggravio per i cittadini. In questo scenario, si è recentemente tenuto un incontro tra l’amministrazione comunale di Castrolibero e i vertici di Sorical S.p.A., società incaricata della gestione del servizio idrico regionale.
Un vertice da cui si attendevano aggiornamenti, impegni e soluzioni. Tuttavia, ad oggi nessuna comunicazione pubblica è stata rilasciata in merito a quanto discusso o deciso. A seguito del silenzio istituzionale che ha accompagnato questo vertice, ho depositato una richiesta formale di chiarimenti all’amministrazione, affinché venga fatta piena luce su ciò che è stato discusso, su eventuali impegni presi e su tempi di risoluzione previsti.
Ad oggi, infatti, nessuna comunicazione ufficiale è stata fornita: nessun verbale pubblico, nessuna nota condivisa, nessuna dichiarazione trasparente sugli esiti. Questo silenzio alimenta perplessità e frustrazione. E rende sempre più urgente un cambio di approccio. Nel frattempo, emergono altri elementi critici: • la gestione dei rapporti tra il Comune e Acque Potabili S.r.l., su cui gravano contenziosi legati alla riscossione di crediti; • la presenza di allacci abusivi alla rete idrica, che sollevano una seria questione di equità sociale: in un sistema dove pochi si avvantaggiano violando le regole, il rischio è che a pagare siano, ancora una volta, i cittadini onesti.
A fronte di questo, è importante sottolineare che il (PNRR), prevede investimenti significativi per il miglioramento della gestione delle risorse idriche. Questi fondi potrebbero rappresentare un'opportunità per il nostro territorio, per migliorare l’efficienza delle reti idriche e per mettere in atto soluzioni che possano ridurre la dispersione, unendo innovazione e sostenibilità. Con un’interrogazione consiliare, ho chiesto conto della posizione dell’Ente su queste situazioni critiche, nonché chiarimenti sulle misure di contrasto agli abusi e di tutela dell’utenza regolare.
Tutto ciò rafforza l’idea che la gestione dell’acqua non debba più essere vista come una materia meramente tecnica. È una questione politica e civica, che riguarda diritti, doveri e partecipazione. Una gestione moderna, trasparente e partecipata del servizio idrico passa da alcuni passaggi fondamentali: • la comunicazione puntuale sugli esiti dei vertici istituzionali; • l’attivazione di canali diretti e accessibili per le segnalazioni da parte dei cittadini; • il rispetto e la tutela dei diritti dell’utenza, attraverso controlli regolari e protocolli chiari con i gestori del servizio.
L’acqua è un bene comune, che appartiene a tutti. E ogni goccia persa, ogni ritardo nella comunicazione, ogni nodo non chiarito è un passo indietro per la comunità. Serve più trasparenza, più ascolto, più responsabilità condivisa. Perché ogni goccia conta. Ma anche ogni voce ascoltata può fare la differenza.
*Consigliere comunale di Castrolibero