La Federazione Riformista replica a Gallo e difende la delibera Lorenzon
Dopo le accuse della consigliera M5S, la maggioranza respinge ogni ipotesi di opacità e ribadisce che la delibera 239 è solo l’avvio del percorso verso il nuovo PSC
L’ultima seduta del Consiglio comunale di Rende ha lasciato strascichi politici significativi, accendendo un confronto che riguarda la delibera 239 e il futuro assetto urbanistico della città. La Federazione Riformista di Rende, prendendo posizione con una nota dettagliata, ha replicato duramente alle accuse lanciate dalla consigliera del Movimento 5 Stelle Rossella Gallo, riportando il dibattito nell’alveo politico-istituzionale e difendendo la trasparenza del percorso amministrativo.
Le accuse della consigliera Gallo e la replica della Federazione Riformista
In un comunicato divulgato a mezzo stampa, Gallo ha parlato di una delibera «opaca», insinuando il rischio che l’area dello stadio Marco Lorenzon potesse finire nel mirino di speculazioni immobiliari. Una posizione netta, che per la Federazione è apparsa in contrasto con il tono più prudente tenuto dalla stessa consigliera durante il Consiglio comunale, dove si era focalizzata soprattutto sulla presunta mancanza di momenti partecipativi e sull’eccessivo tecnicismo del documento.
La Federazione sostiene che le critiche sull’opacità non coincidono con quanto dichiarato in aula, dove - sottolineano - Gallo non avrebbe mai accennato a rischi di speculazione. Da qui il sospetto che la nota pubblica possa rispondere a dinamiche politiche interne più che a valutazioni tecniche.
La delibera 239 e il percorso verso il nuovo PSC
Uno dei punti più ribaditi nella replica riguarda la natura stessa della delibera. Per la Federazione Riformista, il documento approvato costituisce solo un punto di partenza, non una decisione definitiva. Si tratta delle linee di indirizzo necessarie ad avviare l’elaborazione del Piano Strutturale Comunale, processo che comprenderà, per legge, consultazioni pubbliche, osservazioni, confronti tecnici e la partecipazione di cittadini, associazioni e professionisti.
Il riferimento alla variante del 2001 – che la consigliera M5S ha interpretato come un possibile ritorno a modelli urbanistici superati – è stato spiegato come semplice richiamo alle opere già realizzate, tra cui lo svincolo autostradale di Settimo, senza alcuna volontà di riproporne la logica progettuale.
La polemica politica e il ruolo dell’Amministrazione Principe
La Federazione Riformista difende l’operato dell’amministrazione guidata da Sandro Principe, definendo «del tutto infondate» le accuse di opacità. Il sindaco, durante la seduta, avrebbe illustrato punto per punto le motivazioni tecniche e amministrative alla base della delibera, ribadendo l’apertura al confronto pubblico. Non manca, nel documento politico, una stoccata diretta alla consigliera Gallo: «Se aveva già queste convinzioni, perché non le ha espresse in Consiglio?», domanda la Federazione, ipotizzando che la nota stampa sia stata dettata dalla necessità di «compiacere l’ala barricadera» della sua area politica.