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03/08/2025 ore 09.56
Politica

Fuscaldo, Noi Moderati: «Depuratore? Un disastro annunciato»

Duro attacco del gruppo locale dopo il sequestro dell’impianto. «Gravi omissioni, altro che difesa ambientale»

di Redazione

Il sequestro del depuratore comunale di Fuscaldo scatena la reazione di Noi Moderati – Sezione di Fuscaldo, che in un comunicato stampa parla senza mezzi termini di «vicenda preoccupante e indecorosa», frutto di «mancato controllo e gravi responsabilità politiche».

Il gruppo politico sottolinea come, già dal 2021, l’associazione Mare Pulito avesse denunciato anomalie sull’impianto, seguite da una diffida formale della Provincia di Cosenza nel 2024 e da ulteriori segnalazioni su discariche abusive presenti all’interno della struttura. Nonostante questo, l’impianto ha continuato a funzionare in modo approssimativo, fino al provvedimento cautelare scattato nei giorni scorsi su disposizione della Procura di Paola.

«Basta con i comitati feste»

Nel documento, Noi Moderati critica apertamente l’operato del governo cittadino, parlando di un'amministrazione più attenta agli eventi ricreativi che ai servizi pubblici: «Alcune amministrazioni si sono tramutate in un grande comitato feste, tralasciando completamente il rispetto della legalità e la tutela dei cittadini».

Secondo il movimento, la gestione del depuratore coinvolge aspetti sanitari, ambientali, economici e civili, che sono stati ignorati, nonostante la presenza di finanziamenti pubblici destinati al potenziamento dell’impianto.

«Un impianto è valore, non un problema»

Nel comunicato si sottolinea come un impianto di depurazione dovrebbe rappresentare un presidio di salute pubblica e un valore aggiunto per il territorio, in grado di tutelare le acque, restituire risorse, promuovere educazione ambientale e migliorare la qualità della vita.

Al contrario, a Fuscaldo il quadro emerso è quello di un impianto al collasso, privo di controlli e incapace di assolvere le funzioni minime previste per legge.

«Fallimento totale su ambiente e salute»

«È fuorviante – scrive ancora il gruppo – parlare di difesa ambientale. Le evidenze dimostrano il contrario: disservizi strutturali, inquinamento marino, liquami nel torrente Maddalena. Siamo davanti a un fallimento completo di chi doveva vigilare».

Il documento si conclude con un appello alla cittadinanza e alle istituzioni per pretendere maggiore trasparenza, vigilanza e responsabilità nella gestione dei beni pubblici.