Sezioni
25/07/2024 ore 17.00
Politica

Fusione comuni Cosenza-Rende-Castrolibero, la proposta del Pd e il referendum vincolante - VIDEO

La nuova data individuata per lo scioglimento è quella del primo febbraio 2027, due anni dopo rispetto a quella inizialmente proposta
di Salvatore Bruno

Alla vigilia dell’annunciata approvazione in consiglio regionale del Provvedimento Amministrativo propedeutico all’indizione del referendum per la fusione tra i municipi di Cosenza, Rende e Castrolibero, il Partito Democratico si rende promotore di un documento politico vincolante, da sottoporre alla conferenza dei capigruppo di Palazzo Campanella, già concordato con le forze della maggioranza del centrodestra, con l’obiettivo di calibrare i tempi della nascita del comune unico e di lavorare nel frattempo, anche con il contributo di un pool di esperti, alla pianificazione organizzativa ed all’armonizzazione delle tre strutture amministrative, così da giungere al momento del primo voto utile, con un modello burocratico ed istituzionale già testato e perfettamente funzionante.

La nuova data individuata per lo scioglimento è quella del primo febbraio 2027, due anni dopo rispetto a quella inizialmente proposta dai relatori della proposta di legge di istituzione del comune unico. Nel documento poi, si sceglie di attribuire un valore vincolante e non meramente consultivo come la legge in vigore prescrive, al referendum stesso. In sostanza, l’eventuale esito negativo non potrà che stoppare l’iter. Mentre, se come nei pronostici, dovesse prevalere il sì, bisognerà andare fino in fondo.

Domani, 26 luglio, dunque, prima dei lavori del consiglio regionale della Calabria, con all’ordine del giorno i temi della fusione, nella conferenza dei capigruppo il Pd e la maggioranza di centrodestra sottoscriveranno questo documento politico redatto da tutte le anime democrat, compresa quella nazionale, e su cui come detto, è stato già incassato il via libera da parte degli avversari. Anzi, il testo sarà firmato non solo dai capigruppo ma pure dal presidente Filippo Mancuso, a garanzia del rispetto degli accordi raggiunti nell’imboccare il percorso che porterà alla fusione.

Franco Iacucci, vicepresidente Pd dell’Assemblea regionale, Mimmo Bevacqua, capogruppo Pd, il presidente del consiglio comunale di Cosenza Giuseppe Mazzuca, la presidente del Pd di Cosenza Maria Lucanto ed il segretario provinciale democrat di Cosenza Vittorio Pecoraro, ne hanno illustrato alcuni sostanziali aspetti nel corso di una conferenza stampa ospitata a Palazzo dei Bruzi. Intanto ci sarà, come detto, lo slittamento della data di scioglimento di Cosenza, Rende e Castrolibero.

Quella indicata, il primo febbraio 2027, consentirà a Franz Caruso di terminare il proprio mandato da sindaco della città capoluogo, e ad Orlandino Greco di giungere comunque alla metà della consiliatura intrapresa nel maggio 2023. Soprattutto darà tempo agli apparati burocratici dei tre comuni di dialogare, anche con l’ausilio di un pool di esperti, e di procedere con la pianificazione organizzativa e con l’armonizzazione delle rispettive strutture amministrative, in maniera tale da costruire un modello che, nel febbraio del 2027, possa essere già perfettamente integrato e funzionante. Questo consentirà di limitare al massimo il periodo di commissariamento che dovrà accompagnare la neonata municipalità verso il primo voto amministrativo.

Nel rivendicare un ruolo non da comprimari nella fusione, che compare peraltro anche nei programmi elettorali sia di Carlo Guccione, candidato sindaco di Cosenza nel 2016, sia di Franz Caruso, attualmente in carica, il Partito Democratico ha inoltre auspicato l’opportunità di allargare il dialogo costruttivo con la maggioranza di centrodestra, anche ad altre questioni vitali per la collettività che meritano un più ampio dibattito e scelte il più possibile condivise. Come quella annosa e spinosa del nuovo ospedale, sul punto Bevacqua ha ribadito di essere favorevole alla realizzazione dello stabilimento in prossimità dell’Università della Calabria. E poi quella del rilancio delle aree interne.

Sul documento per la fusione, il Pd è riuscito a trovare una sintesi, e pure questa è una notizia. Tutte le anime del partito erano rappresentate, e chi non c’era, come il segretario regionale Nicola Irto, ha fatto pervenire un messaggio di sostegno all’iniziativa che, è stato detto durante la conferenza stampa, è pienamente in sintonia pure con la direzione nazionale.