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15/06/2025 ore 15.01
Politica

Ghionna: «Da Principe una visione anti animalista per lo zoo al Parco Robinson di Rende»

Il consigliere comunale di centrodestra: «I parchi urbani non sono semplici “vuoti” da riempire con qualsiasi idea ci passi in mente, sono luoghi essenziali di socialità, benessere, accessibilità, gioco e respiro ecologico»
di Redazione

Dopo la pubblicazione del nostro articolo, riguardante le intenzioni della nuova amministrazione di Rende di voler dare seguito ai temi affrontati in campagna elettorale, è partito il dibattito riguardante in particolare modo il polmone verde della città. Al Parco Robinson di Rende, infatti, è intenzione di Via Rossini di riproporre un mini zoo per bambini. Intenzione che non piace al consigliere di minoranza Marco Ghionna, ex candidato a sindaco del centrodestra.

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«Dal Sindaco una visione superata, anti animalista e gestionalmente insostenibile – scrive in una nota Ghionna -. Serve invece dotare il parco di servizi e aumentare la percezione di sicurezza dei fruitori. In altre parole è necessario esprimere totale dissenso nei confronti del progetto di trasformare parte del Parco Robinson in un “mini zoo”, proprio nel cuore della nostra città. Non è la dimensione dell’area da dedicare a questo superato concetto di zoo a preoccupare, quanto la sostenibilità di spesa pubblica in funzione degli obiettivi attesi di rigenerazione a vantaggio di politiche superate da oltre trent’anni».

«Si tratta, a mio avviso, di una proposta inaccettabile sotto diversi punti di vista – prosegue l’esponente di centrodestra -. Anzitutto, la riconversione di uno spazio verde pubblico in un’attrazione superata e onerosa visti gli alti costi di gestione, rappresenterebbe una perdita per la comunità a vantaggio di una idea pressoché inutile. I parchi urbani non sono semplici “vuoti” da riempire con qualsiasi idea ci passi in mente, sono luoghi essenziali di socialità, benessere, accessibilità, gioco e respiro ecologico. In un momento storico in cui le città combattono l’inquinamento, il caldo e l’isolamento sociale, sacrificare un’area verde con una proposta anacronistica è una scelta miope».

«Ma c’è di più – prosegue Ghionna -. Aprire un mini zoo in pieno centro città significa trasformare animali senzienti in attrazioni da esposizione, inserendoli in un contesto totalmente estraneo ai loro bisogni naturali. La nostra società sta finalmente maturando una sensibilità nuova verso il rispetto degli animali. Parlare oggi di “educazione” attraverso la reclusione animale suona fuori tempo massimo. Esistono alternative più etiche, istruttive e sostenibili: parchi didattici, musei della biodiversità, giardini botanici. È su queste idee che dovremmo investire».

«Non possiamo approvare un ritorno al passato che annulla di colpo tutte le sensibilità animaliste, di igiene e di sostenibilità. Il Parco Robinson di Rende – conclude Marco Ghionna nel suo intervento – ha bisogno di miglioramento sensibile della gestione ordinaria per gli scopi di polmone verde, aumentando prioritariamente la sicurezza dei luoghi e magari favorendo anche la istallazione di qualche chioschetto, che all’interno dell’area fornisca basici servizi commerciali a favore degli ospiti. Una bibita, un gelato, insomma cose normali ed utili, non idee sorpassate ed inutili. Mi auguro che si rifletta meglio sulle idee considerato che si vorrebbe intervenire sui fondi di Agenda Urbana, la cui rimodulazione, se possibile, potrebbe servire a ben altre necessità, che non innamorarsi di idee di un tempo che fu e che oggi sono superate da anni di battaglie civili e da nuovi modelli di rigenerazione sociale ed urbana».