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18/11/2020 ore 20.52
Politica

I sindaci cosentini: «A Roma per dire no al commissariamento della sanità calabrese»

Ecco la lettera dei sindaci cosentini che domani manifesteranno a Roma per chiedere la stop del commissariamento della sanità calabrese.
di Antonio Alizzi

Questo documento è un contributo in termini di contenuti di una parte dei sindaci cosentini che parteciperanno alla manifestazione unitaria di Roma.

La seconda, e più severa, ondata di Covid-19 ha notevolmente acuito ed amplificato le tantissime criticità in cui versa il Sistema Sanitario calabrese. Siamo consapevoli del fatto che questa grave situazione emergenziale necessita di risposte immediate e drastiche per fronteggiare gli innumerevoli ritardi della nostra sanità territoriale ed ospedaliera; pertanto tutti i nostri sforzi sono rivolti unicamente verso il superamento dell’emergenza stessa, ponendo in essere quelle sinergie, opportune e necessarie, fra Governo, regioni e comuni. L’obiettivo comune, ovviamente, è combattere e sconfiggere il Coronavirus.

Il nuovo Decreto Calabria, varato pochi giorni fa dal Governo Conte II, a differenza del precedente, pone le basi per la fine del commissariamento con contestuale azzeramento del debito certificato e ponendo la valutazione continua e costante sul lavoro dei commissari. Questo può essere un buon viatico per porre, definitivamente, la parola fine al commissariamento della sanità calabrese.

Però al fine di raggiungere migliori risultati possibili, in termini di lotta al Coronavirus in Calabria, è alquanto opportuno prevedere all’interno della struttura commissariale della sanità un organo formato dai sindaci, con poteri di controllo e di proposta: ciò non è un semplice riconoscimento reale della funzione che i primi cittadini esercitano sui territori, bensì uno strumento fondamentale per i prossimi, e duri, mesi di pandemia che abbiamo davanti a noi. Difatti i sindaci, in generale, rappresentano l’estensione delle istituzioni più vicina alla popolazione, a volte l’unica interfaccia dei cittadini, e sono dimostrazione continua di affidabilità, reale conoscenza delle problematiche che attanagliano le comunità che amministrano e capacità di intervento in tempo rapido. Ciò a maggior ragione può essere di fondamentale importanza nell’ambito della sanità calabrese per meglio fronteggiare l’emergenza!

La nostra adesione alla manifestazione promossa dal direttivo dell’Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani, della Calabria in relazione alla crisi della sanità calabrese, prevista per giovedì 19 novembre – alle ore 14:00 – innanzi a Palazzo Chigi, è finalizzata ad ottenere delle specifiche integrazioni da recepire in sede di conversione in Legge del “Decreto Legge Calabria”.

A partire dal definire, insieme, le linee principali di azione per esautorare il prima possibile, emergenza permettendo, la lunga fase commissariale, costruendo insieme le condizioni per il pareggio di bilancio ed innalzamento dei LEA, così da avviare – definitivamente – una nuova stagione della tutela della salute dei cittadini calabresi e del rilancio della sanità pubblica regionale stessa; ripianamento totale del debito storico (certificato e sommerso) del settore sanità calabrese determinatosi nei periodi commissariali; superamento delle barriere poste dall’art.11 del precedente provvedimento “Calabria” prevedendo uno sblocco, definitivo, del Turn-over per permettere così, alla sanità territoriale ed ospedaliera, di dotarsi del personale amministrativo, medico e paramedico numericamente necessario; contestuale acquisto delle necessarie strumentazioni elettromedicali per riattivazione degli ospedali dismessi e potenziamento delle capacità degli ospedali Spoke, di “confine” e di quelli Generali, nonché dei Dipartimenti di Prevenzione, con riguardo alla medicina territoriale e potenziamento delle Usca.

Riteniamo, quindi, che la presenza dei sindaci calabresi a Roma debba assumere non solo il ruolo di protesta, ma anche e soprattutto di collaborazione tra le istituzioni, al di là delle appartenenze partitiche e delle strumentalizzazioni che ci auguriamo nessun leader nazionale voglia fare.

SINDACI DEL COSENTINO SOTTOSCRITTORI DEL DOCUMENTO DI ADESIONE