Sezioni
31/10/2019 ore 16.17
Politica

INTERVISTA ESCLUSIVA | Laura Ferrara: «Pd senza Oliverio? Il M5S potrebbe pensare a un'alleanza»

Eurodeputata Laura Ferrara, lei è sicura che l’alleanza con il Pd calabrese non si farà? «Si sta parlando di diverse cose in vista delle elezioni Regionali e ci sono ancora opinioni discordanti. Ancora è tutto in fase di discussione. Per ora sembra propendere la linea di non ripetere l’esperimento fatto in Umbria».Non le sembra che
di Antonio Alizzi

Eurodeputata Laura Ferrara, lei è sicura che l’alleanza con il Pd calabrese non si farà?
«Si sta parlando di diverse cose in vista delle elezioni Regionali e ci sono ancora opinioni discordanti. Ancora è tutto in fase di discussione. Per ora sembra propendere la linea di non ripetere l’esperimento fatto in Umbria».
Non le sembra che questa decisione dovesse essere presa prima delle elezioni umbre?
«A mio avviso quanto prima ci si riesce ad organizzare e meglio è. Il capo politico Di Maio, invece, ha deciso di attendere questi risultati per capire come muoversi».
Chi ha paventato l’alleanza col Pd calabrese, dimentica forse che in questi anni proprio il M5S ha denunciato l’azione di Governo di Oliverio e company.
«Eh… non glielo so dire se lo abbia dimenticato. Bisogna chiederlo a chi pensava a una simile alleanza».

Per movimenti civici, secondo lei Di Maio a chi si riferisce. Quali categorie potrebbero allearsi con il M5S in Calabria?
«Io penso a quelle persone che sono impegnate sul territorio, anche in forma associativa. Quelli che sono riconosciuti per il lavoro e che ovviamente intendono condividere i principi e i programmi del Movimento Cinque Stelle».
Lei ritiene che Dalila Nesci possa essere un candidato valido per la Regione Calabria?
«Abbiamo delle regole interne che prevedono di non candidarsi più di una volta nel corso di un mandato. Per cui lei è al secondo mandato. Questo rende incompatibile la sua candidatura».
Su Pippo Callipo invece…
«Ottimo imprenditore riconosciuto per il suo impegno nel sociale e per le capacità finalizzate a far crescere la sua azienda. Tuttavia, che sia della società civile o meno, la cosa fondamentale è che deve rispecchiarsi nel Movimento Cinque Stelle e nel suo programma».

DALILA NESCI? ABBIAMO DELLE REGOLE INTERNE CHE PREVEDONO DI NON CANDIDARSI PIU’ DI UNA VOLTA NEL CORSO DI UN MANDATO. PIPPO CALLIPO? UN OTTIMO IMPRENDITORE… LAURA FERRARA, EURODEPUTATA M5S

 

Passando ai temi nazionali, pensa che il vostro elettorato abbia compreso l’alleanza col Pd nazionale?
«Alcuni lo hanno compreso, altri no. Come accadde con la Lega. Però è evidente che non si poteva e non si può governare da soli. C’è chi è riuscito a fare proprio questo tipo di ragionamento, mentre altri faticano ad accettare un accordo col Pd».
Lei è tra le anime più critiche del M5S. Ha avuto la possibilità di confrontarsi con Di Maio?
«Non ho avuto la possibilità di farlo. Francamente preferirei che ci fosse un dialogo più costante. Decisioni più collegiali, ma ad oggi nulla di tutto ciò».
I segnali non sono positivi. Il sindaco di Imola si è dimesso, affermando che il M5S è morto.
«Non credo che il M5S sia morto, ma stiamo andando in un cambiamento che non va nella giusta direzione. A Napoli Beppe Grillo diceva che è giusto che non si resti sempre gli stessi. Ma è necessario cambiare, senza privarsi di quei principi e valori di una forza politica come la nostra. E’ una metamorfosi che l’elettorato non comprende».

Ritornando in Calabria, la Metroleggera è uno dei temi del momento. Avete parlato di spendere i soldi per altre opere. A quale progetto si riferisce?
«Oggi la commissione europea ha risposto che manca un piano esecutivo. Non c’è un cronoprogramma e quindi è difficile che si possano eseguire i lavori nei tempi previsti. Il rischio è quello di perdere i finanziamenti. Per evitare questo epilogo, l’idea sarebbe rivedere i progetti, avendo come obiettivo un’economia a bassa emissione di carbonio».
Se Oliverio si candidasse da solo, secondo lei il M5S sosterebbe un candidato civico insieme al Pd?
«Se c’è una parte del Pd completamente rinnovata che prende le distanze dall’attuale classe dirigente, allora sì. Si può avviare un dialogo».
Lei è un avvocato prestato alla politica: la convince la legge sulla riforma della prescrizione?
«Guardi quello che ho sempre detto è che la legge sulla prescrizione è giusta se c’è una revisione completa del processo penale. E’ vero che c’è stato un abuso di un istituto che doveva servire per non ingolfare i procedimenti e non ingolfare le aule di tribunale. La prescrizione però è diventata un escamotage per garantire l’impunità per reati molto gravi».