Intimidazioni ai sindaci, l’allarme dell’Anci Calabria: «Emergenza democratica, servono più protezione e giustizia»
«La democrazia locale è pesantemente minacciata nella nostra terra». Con queste parole Rosaria Succurro, presidente dell’Anci Calabria, commenta i dati contenuti nell’ultimo rapporto di Avviso Pubblico, che certificano una realtà allarmante: la Calabria è la seconda regione d’Italia per numero di atti intimidatori contro gli amministratori locali dal 2010 al 2024, con la provincia di Cosenza in cima alla lista.
Succurro esprime «l’incondizionata vicinanza dell’Anci Calabria a tutti gli amministratori locali intimiditi» e ribadisce «l’impegno a dare voce a questa emergenza democratica nelle più alte sedi istituzionali».
Il dato fornito dal dossier parla chiaro: 844 atti intimidatori in 14 anni, rivolti a sindaci, assessori, consiglieri e dipendenti comunali. Un numero che, secondo la presidente, «deve interrogare le istituzioni tutte». La Calabria – sottolinea – «è terra di straordinaria umanità e spirito di servizio pubblico, ma continua a pagare il prezzo di un conflitto profondo tra chi lavora ogni giorno per la legalità e chi trae vantaggio da opacità, paura e rassegnazione».
Per Succurro, il sostegno agli amministratori locali deve essere concreto, non solo simbolico: «Servono più risorse per la sicurezza, strumenti efficaci per il contrasto alle mafie e una rete istituzionale coesa, presente, operativa. Perché chi governa i territori non può e non deve sentirsi solo».
Infine, un richiamo al valore della presenza istituzionale: «Sappiamo bene che la solitudine alimenta il rischio e scoraggia l’impegno civile. Ed è proprio questo il pericolo più grande: lasciare spazio al disincanto, allo scoraggiamento, alla rinuncia. La Calabria ha bisogno di protezione, giustizia e riscatto civile».