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24/03/2024 ore 21.37
Politica

«La lotta alla 'ndrangheta passa anche dall'azione del Reparto di Prevenzione Crimine di Rende»

A Cetraro si è svolto un incontro tra il Vescovo Rega, alcuni parroci, i sindaci del territorio, i quali hanno ospitato il consigliere regionale Katya Gentile. L'esponente di Forza Italia chiede al Ministro Piantedosi di fare chiarezza
di Redazione

A Cetraro, insieme a sindaci ed amministratori della provincia di Cosenza, a parroci e a S.E. Monsignor Rega, Vescovo della Diocesi di San Marco Argentano-Scalea, a rappresentanti della società civile, per difendere il reparto di prevenzione crimine di Rende dal paventato spostamento presso altra sede. Nel 2008, nell’ambito di un piano per la lotta alla ‘ndrangheta, venivano individuate ed istituite nella nostra regione tre sedi operative della prevenzione crimine della Polizia di Stato.

Esiste un piano ministeriale nazionale che prevederebbe la razionalizzazione dei reparti di prevenzione crimine, anche se non c’è ancora nulla di definito e certo, come ha ribadito il sottosegretario calabrese, Wanda Ferro. Durante la manifestazione è intervenuta anche il consigliere regionale Katya Gentile.

«Atteso che l’emergenza ‘ndrangheta in Calabria è tutt’altro che risolta e che le notizie di cronaca testimoniano ampiamente una riorganizzazione ed un riposizionamento delle cosche criminali presenti nella provincia di Cosenza, va sottolineato che il nucleo operativo con sede all’ingresso autostradale di Cosenza Nord: è ubicato in locali di proprietà dell’Anas; non paga canone di locazione; non paga le utenze; è composto da circa 42 elementi con una validissima formazione ed una preparazione specialistica; presidia la provincia più estesa della Calabria, con il suo 44% di territorio su cui insistono circa 700.000 abitanti, ricade uno dei campus universitari più grandi d’Europa, non è quasi mai facilmente raggiungibile per ragioni orografiche e infrastrutturali, è profondamente infiltrata da diversi fenomeni criminali di stampo ‘ndranghetista e mafioso, dal Tirreno allo Ionio, passando per il centro cosentino. Svolge servizio anche a Crotone e fuori regione» ha dichiarato l’esponente di Forza Italia.

«Quando alcuni rappresentanti sindacali delle forze di Polizia ad inizio settimana mi hanno voluto incontrare per rappresentarmi la situazione e lanciare il loro grido d’allarme, ho voluto confrontarmi e sottoporre la questione all’on. Simona Loizzo, rappresentante parlamentare della provincia di Cosenza, per fare chiarezza e chiedere delucidazioni al Ministro Piantedosi, attraverso un’interrogazione parlamentare già depositata» ha aggiunto Gentile.

«Sono certa che l’interesse nazionale nella lotta alle mafie non possa non tener conto di quanto accade in Calabria e ritengo che, in territori sensibili come quelli calabresi, i presidi di legalità dello Stato dovrebbero essere rafforzati, non smantellati in nome di qualche risparmio, anche poco realistico, se non vorremo ritrovarci a piangere domani per scelte odierne sbagliate» ha concluso Katya Gentile.