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24/09/2025 ore 19.00
Politica

Laghi: «Tra ambiente e salute non c’è differenza. Lotto con la gente di Calabria da vent’anni»

Il consigliere regionale uscente è candidato con la lista “Tridico presidente” nella circoscrizione Nord: «Non dimentico l’elettrodotto di Montalto Uffugo e la discarica di Scala Coeli. Solo migliorando le infrastrutture interne e non il ponte, si può salvare la vita alle persone che vivono lontano dagli ospedali»

di Antonio Clausi

Ferdinando Laghi ha tenuto alta la bandiera della sinistra in Consiglio regionale negli ultimi quattro anni. Lo ha fatto scendendo in strada e battendosi per temi propri della parte più radicale dello schieramento progressista («tra ambiente e salute non c’è differenza»), quella che nel 2021 scelse di sostenere Luigi De Magistriis. Il 5-6 ottobre, invece, chiederà un voto per Pasquale Tridico e per la lista collegata direttamente al candidato presidente nella quale è posizionato.

Ospite della redazione di Cosenza Channel, ha spiegato che con le dimissioni di Roberto Occhiuto è rimasta nei cassetti di Palazzo Campanella una sua proposta di legge che, incardinata nella commissione di competenza, stava per completare l’iter e approdare in Consiglio. «Riguarda i PFAS, vale a dire quelle sostanze chimiche denominate inquinanti eterni - evidenzia -. Si trovano nelle pentole antiaderenti, in alcuni impermeabili e su alcuni tipi di vernice: sono cancerogeni. Hanno dei legami molecolari inscindibili prodotti dall'uomo, non esistono in natura e quindi una volta immessi in ambiente svolgono un ruolo di cancerogenesi per sempre».

Ferdinando Laghi e la narrazione di Occhiuto sulla Sanità

La sanità è uno dei due cavalli di battaglia di Ferdinando Laghi che, durante una seduta dell’ultima legislatura regionale alzò la mano per esprimere voto favorevole all’arrivo dei medici cubani in Calabria. «Assolutamente sì, perché ben sapevo, da medico, che lasciare inalterato il problema degli operatori sanitari così come era, avrebbe comportato la chiusura di metà delle strutture ospedaliere. Sappiamo tutti che in Calabria quando si chiudono non riaprono più: ad esempio Polistena oggi non esisterebbe, così come forse Castrovillari. I medici cubani, tuttavia, erano stati individuati quale soluzione ponte per dar tempo alle aziende di integrare il proprio personale con medici italiani, fare i concorsi il più rapidamente possibile e quindi arrivare alla dismissione dell’apporto dei colleghi caraibici. Questo – sentenzia - non è successo minimamente, quindi siamo fermi al punto di partenza con l'aggravante che abbiamo utilizzato tre anni di risorse per girare intorno al problema».

Se da un lato la carenza di medici è dettata «dalla mancanza di programmazione», dall’altro la soluzione per Laghi potrebbe essere «rendere quanto più possibile desiderato il fatto di lavorare in Calabria garantendo contratti più alti e di collocazioni migliori». «Un'ambulanza – prosegue - per raggiungere il luogo dell'infartuato e trasportarlo nel posto dove bisogna prestargli le cure, nella nostra regione impiega anche un'ora e mezza. Ad Acquaformosa, mille abitanti circa, non c'è il medico di base. Il problema delle aree interne è strettamente collegato alla mobilità e ciò mi riporta al problema dei 14 miliardi di euro destinati al Ponte sullo Stretto a cui dico no perché non si può fare, è inutile, dannoso per l'ambiente e perché ci vorrebbero comunque 4 ore da Castrovillari, considerato come sono messe le strade».

I temi ambientali

Di recente, la Corte Costituzionale ha bocciato la chiacchierata legge Laghi sulla centrale del Mercure. Commentando la sentenza, però, il primo firmatario ha detto che è un verdetto bellissimo. «Vero – ammette - perché è stato bocciato il testo che andava scritto meglio, ma all’interno del giudizio sono presenti indicazioni fondamentali. La sentenza dice che il paesaggio e l'ambiente sono un riferimento prioritario, che le energie rinnovabili non sono tutte uguali, che le biomasse vanno valutate attentamente perché peggiorano la crisi climatica».

A Montalto Uffugo Laghi sostiene le proteste dei residenti delle contrade su cui insiste un elettrodotto. «Me ne occupo da circa 20 anni. Che i campi elettromagnetici siano pericolosi per la salute non lo dico io, ma l'Agenzia internazionale per ricerca sul cancro di Lione, che è organismo dell'OMS. Stiamo cercando di farli interrare e secondo me non è solo un problema di costi, ma di precedente che si creerebbe. In tutti questi anni nessuno ha mai mosso realmente un dito, ma ci sarebbero state (e ci sono) le possibilità di compiere un'azione decisa. Pensate che ci fu anche una manifestazione di interesse a cui partecipò il Comune per l'interramento dei cavi».

Si chiude parlando della discarica di Scala Coeli, un disastro ambientale come forse raramente si era verificato in Calabria. «Mi mobilitai insieme agli amici del posto quando dovevano ancora costruirla. Combattevamo per il fatto che venisse realizzata di fianco ad un fiume. Mettemmo tutti in guardia dai rischi che sarebbero derivati da una tracimazione. Non fummo profeti di sventura, ma spiattellammo in faccia la realtà». Questi e tanti altri argomenti nell’intervista integrale di Ferdinando Laghi che proponiamo nel video allegato sotto.