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24/01/2022 ore 16.26
Politica

«L'idea di collegare il Parco Robinson al "Green" è dei riformisti di Rende»

La nota della Federazione Riformista di Rende è un atto d'accusa contro l'amministrazione comunale
di Redazione

«Apprendiamo dalle esternazioni di un discutibile assessore comunale (corredata da una fotografia che dimostra come la cosiddetta rotazione degli incarichi a Rende sia una barzelletta), che “il Parco Robinson sarà baricentro dell’intera area urbana”. Ma ci chiediamo stupiti, perché sino ad oggi non lo è stato? A noi l’iperbole dell’assessore non desta meraviglia» affermano i riformisti di Rende vicini a Sandro Principe.

«È evidente l’assoluta ignoranza sul ruolo strategico del Parco da parte della Giunta Manna: per ben otto anni il parco è stato abbandonato, mai interessato da ogni forma elementare di manutenzione, sempre sporco e privato degli animali, così cari ai bambini. Oggi, dopo anni di incuria, si pretende di far passare per una grande opera, per un grande progetto, proferendo paroloni come “inclusivo, rivitalizzazione, riqualificazione, valorizzazione”, una semplice attività di manutenzione, utilizzando oltretutto fondi europei, che dovrebbero servire, invece, per risolvere problemi strutturali. Peraltro, l’idea di utilizzare il ponte di ferro dismesso per collegare il Parco Robinson con il Parco “Green”, unico spunto valido del progetto, è stata copiata di sana pianta dal PSU CORE elaborato dai riformisti, anche se i due parchi uniti non andranno a costituire certo il più grande parco d’Europa, affermazione non veritiera che rasenta il ridicolo e denota ignoranza» prosegue la nota.

«Noi, dopo aver eseguito una incisiva manutenzione (attività normale di cui non ci si può certo vantare), avremmo riportato, certamente, nel parco gli animali e non solo. Manna, invece di recitare  il “mea culpa” per i danni da settennale incuria causati al parco, impermeabile a qualsivoglia considerazione dettata da buon senso, è entusiasta di poter dare ascolto ai servili, banali, ripetitivi, interessati e discutibili consigli degli adulatori sempre sensibili al “canto” del potere di turno» conclude la Federazione Riformista di Rende.