Lo strabismo del M5S sul nuovo ospedale. Cosenza invoca Vaglio Lise, Rende li archivia subito
Pentastellati dalla doppia identità. Nel capoluogo si parla di scippo, dall’altra sponda del Campagnano li superano in corsa: «Unical approdo logico del nuovo policlinico»
Basta passare da una sponda all’altra del Campagnano per rigirare la frittata. Il Movimento 5 Stelle non ha un’idea univoca sulla localizzazione del nuovo ospedale di Cosenza che sorgerà ad Arcavacata, anzi a distanza di 24-48 ore ha prodotto due documenti in contrasto l’uno con l’altro. Il primo è firmato dal gruppo territoriale bruzio, il secondo da quello rendese.
Che la crisi di identità sul tema non permettesse una sintesi lo si era capito già quando nel consiglio comunale di Rende dedicato al tema non ha presenziato la consigliera pentastellata Rossella Gallo, di solito sempre attiva e partecipe ai lavori dell’assise. Al netto delle legittime giustificazioni, lo scranno vacante non passò inosservato. Al contrario, l’assessore al Welfare di Palazzo dei Bruzi Veronica Buffone rimase al suo posto durante il pubblico consesso aperto, durato 6 ore, per urlare “No allo scippo”.
M5S, il Gruppo Territoriale di Cosenza: «L’hub resti nel capoluogo»
Fatto sta che lunedì pomeriggio il Circolo Territoriale di Cosenza del Movimento 5 Stelle ha diramato una nota il cui titolo (“L’Ospedale HUB non si sposta: un appello alla città”) era già tutto un programma. In sostanza sposava le tesi di quanti in questi giorni denunciano una mancata condivisione della scelta che garantirà alla provincia il nuovo nosocomio nei pressi dell’Università della Calabria.
«Sentiamo il dovere di rivolgerci direttamente ai cittadini, perché questa non è una questione tecnica né un conflitto tra campanili – hanno scritto -. Riguarda il diritto alla salute, il ruolo del capoluogo di provincia e il futuro di un’intera comunità. L’Ospedale HUB di Cosenza non nasce oggi e non nasce per caso». Gli ex grillini hanno quindi rispolverato il tema della localizzazione, ribadendo che il sito di Vaglio Lise «è il risultato di anni di programmazione, di atti formali e di finanziamenti già individuati». Non solo, perché lo hanno definito «strategico, accessibile, baricentrico rispetto all’intera provincia, già servita da infrastrutture viarie e ferroviarie».
Parlando dell’area di Arcavacata, invece, hanno addotto a forzature e scorciatoie in relazione Facoltà di Medicina. «Noi diciamo con chiarezza - hanno quindi sentenziato - che il Policlinico universitario è una grande opportunità, necessario e va sostenuto, ma non può e non deve sostituire l’Ospedale HUB della città capoluogo. Sono due funzioni diverse, complementari, non alternative. Cosenza diventerebbe, di fatto, l’unico capoluogo di provincia senza un ospedale HUB. Un arretramento storico che avrebbe ricadute non solo sanitarie, ma anche economiche, sociali e urbane». E da qui una lunga serie di motivazioni sulla morte (figurata, ovviamente) che raggiungerebbe la zona sud della conurbazione.
I pentastellati rendesi: «Ma quale Vaglio Lise, l’Unical soluzione logica»
Da Rende, invece, i militanti del Movimento 5 Stelle sono di parere opposto. Completamente. «Dopo anni di ritardi, annunci e cambi di rotta, l’intesa siglata a fine ottobre segna finalmente un passaggio concreto - hanno rimarcato subito -. La nascita della facoltà di Medicina all’Università della Calabria rende del tutto logica la scelta di costruire il policlinico in prossimità del campus, su terreni pubblici, favorendo l’integrazione tra didattica, ricerca e assistenza, anche attraverso una collaborazione strutturale con la facoltà di Ingegneria in ambiti oggi decisivi come la robotica, l’intelligenza artificiale applicata alla diagnostica e i sistemi predittivi basati sui big data».
Parole chiare, che archiviano dopo poco più di un giorno la posizione espressa invece dai loro compagni di partito cosentini. Anzi, per rimarcare il concetto, entrano nel dettaglio senza girare intorno al nocciolo della questione. «Va detto con chiarezza – si è letto nel testo diffuso alla stampa - l’alternativa che viene spesso evocata, come l’area di Vaglio Lise, presenta criticità note, a partire dalla classificazione con un livello di rischio alluvionale elevato. Inoltre, parliamo di pochi chilometri di distanza: una diversa localizzazione non cambierebbe in modo sostanziale né il destino dell’ospedale dell’Annunziata, che resta una struttura da rafforzare e qualificare, né l’assetto sanitario di Cosenza sud. Continuare a spostare il dibattito esclusivamente sul “dove” rischia quindi di essere fuorviante».
Per il Movimento 5 Stelle di Rende «la polemica sul luogo è diventata un’arma di distrazione di massa rispetto al vero tema, enorme e irrisolto, che riguarda la mancanza del diritto alla cura in Calabria. Il problema non è solo il nuovo ospedale. Il problema – hanno fatto presente - è una sanità territoriale al collasso, incapace di rispondere ai bisogni quotidiani delle persone. Mentre si discute animatamente della collocazione del futuro policlinico, bisogna avere l’onestà di dire che per vederlo realizzato passeranno ancora molti anni».
«Nel frattempo, cosa succede ai cittadini che oggi rinunciano a curarsi, che aspettano mesi per una visita, che sono costretti a spostarsi fuori regione? Questo non significa abbassare la guardia sul progetto – hanno chiosato -. Al contrario: sarà fondamentale vigilare su ciò che si intende fare dell’area circostante il nuovo ospedale di Arcavacata, per evitare speculazioni e operazioni urbanistiche che nulla hanno a che fare con l’interesse pubblico. Il contesto di commissariamento della sanità e la forte concentrazione di potere decisionale – con un presidente-commissario sempre più simile a un “imperatore” – hanno ridotto gli spazi di controllo democratico. Ed è proprio per questo che serve attenzione, trasparenza e partecipazione».