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17/11/2025 ore 09.13
Politica

Longobucco, acqua delle fontane fuori legge? La minoranza denuncia omissioni del Comune

Analisi non conformi e rischio igienico-sanitario: i consiglieri di opposizione chiedono spiegazioni al Sindaco sulle comunicazioni mancate ai cittadini

di Redazione

A Longobucco l'acqua di alcune fontane pubbliche potrebbe essere inquinata. È questa la frase che nelle ultime settimane ha iniziato a circolare con insistenza tra i cittadini, dopo che il gruppo di minoranza ha protocollato un’interrogazione per chiarire una vicenda che, se confermata, solleverebbe seri interrogativi sulla gestione dell’emergenza idrica da parte dell’amministrazione comunale.

Secondo i consiglieri Eugenio Celestino, Lara Grillo, Giuseppe Forciniti, Antonio Perri e Salvatore Caruso, gli atti acquisiti tramite accesso agli atti rivelerebbero una serie di analisi non conformi sulle acque di alcune fontane pubbliche del centro urbano, risalenti ai primi giorni di settembre 2025. Dalla documentazione, infatti, emergerebbe che il 4 settembre 2025 l’ASP di Cosenza ha comunicato al Sindaco la non conformità dell’acqua destinata all’uso potabile, con superamento dei limiti previsti dal D.Lgs 18/2023.

L’ASP, nella stessa nota, avrebbe inoltre segnalato un rischio igienico-sanitario, invitando l’Ente ad adottare misure immediate per informare la popolazione sulle limitazioni nell’uso dell’acqua. Ma, secondo la minoranza, nulla di tutto ciò sarebbe avvenuto.

Nessuna ordinanza e nessuna comunicazione ai cittadini

I consiglieri denunciano che il Comune non avrebbe emesso alcuna ordinanza di non potabilità, né avrebbe avvisato la popolazione, nonostante gli obblighi di legge. Solo il 19 settembre, quindici giorni dopo la comunicazione dell’ASP, il Comune avrebbe risposto all’Azienda sanitaria informando di aver proceduto alla disinfezione della rete idrica circa dieci giorni prima, l’8 settembre, “presumibilmente con un’iper-clorazione”, ancora una volta senza alcuna comunicazione pubblica.

Secondo la minoranza, questi passaggi configurerebbero “gravi inadempimenti” da parte del Sindaco, che avrebbero esposto i cittadini a un rischio evitabile, alimentando incertezza e sfiducia riguardo alla sicurezza dell’acqua erogata nelle abitazioni e nelle attività commerciali.

Le domande poste al Sindaco

Nell’interrogazione indirizzata al primo cittadino — e per conoscenza al Dipartimento di Prevenzione dell’ASP e al Prefetto di Cosenza — i consiglieri chiedono:

La vicenda è destinata a far discutere la comunità di Longobucco e riaccende l’attenzione sul tema della sicurezza idrica e della trasparenza amministrativa. La minoranza attende ora le risposte ufficiali del Sindaco.