Mancini (Pd): «Il degrado della stazione è metafora calzante del declino di Cosenza»
Il componente della direzione regionale: «Un luogo che dovrebbe essere, da porta della città, curato, funzionante e sfavillante è invece una terra di nessuno»
Sulla stazione di Cosenza e sul suo degrado reso ancora più drammatico da un crollo di un solaio era intervenuto di recente Michele Sapia, segretario generale della Cisl della provincia di Cosenza. L’emergenza è ora ripresa da Giacomo Mancini, della direzione del Pd Calabria, che in un video postato sui suoi canali social afferma che il crollo alla stazione è «metafora calzante del declino che ha imboccato la nostra città. Questo luogo dovrebbe essere la porta di ingresso della città. Curato, funzionante, sfavillante. Invece è diventata una terra di nessuno».
«La verità – prosegue Mancini - è che Cosenza in questi anni ha perso centralità, ruolo, funzioni, opportunità, infrastrutture, abitanti e imprese. Se continua così, finirà che qualcuno si alzerà per mettere in discussione il ruolo di città capoluogo. Questo declino pesa sulla vita dei cittadini. Di tutti. I cosentini che non ce la fanno, sono sempre di più e rimangono senza sostegno. I cosentini che producono e corrono veloci, non ricevono risposte e si trasferiscono altrove. Occorre -conclude Mancini - fermare il declino. Tutti insieme. E insieme cambiare rotta con determinazione. Cosenza merita molto di meglio».