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16/06/2020 ore 14.59
Politica

Manna toglie la concessione ai gestori del Parco acquatico: scorretti

Alla fine tuonò e piovve pure sul Parco acquatico di Rende, misteriosa struttura che in un anno dal taglio del nastro, ha fatto prendere più scottature che altro. Il sindaco di Rende, Marcello Manna, in un post su fb annuncia che con la società vincitrice dell’appalto, i rapporti sono definitivamente chiusi. La rottura con i
di Redazione

Alla fine tuonò e piovve pure sul Parco acquatico di Rende, misteriosa struttura che in un anno dal taglio del nastro, ha fatto prendere più scottature che altro. Il sindaco di Rende, Marcello Manna, in un post su fb annuncia che con la società vincitrice dell’appalto, i rapporti sono definitivamente chiusi.

La rottura con i gestori

Manna parla di controlli, richieste e sollecitazioni, effettuate negli ultimi mesi da parte dell’amministrazione comunale. Alla fine, a causa di quello che definisce, un «reiterarsi dei fatti» il silenzio dei gestori (che non hanno neanche pagato le bollette) ha portato alla rottura e alla revoca della concessione.

Una spinta decisiva, però, è arrivata dall’inchiesta della giornalista del Tg3 Calabria, Erika Crispo, che è stata vittima di un barbaro attacco da parte di uno dei responsabili della struttura, Antonio Vivacqua, non contento, evidentemente, del servizio d’inchiesta andato in onda.

Dopo la bufera, e la richiesta della Rai stessa e del sindacato dei giornalisti calabresi, di costituirsi come parte civile, il sindaco di Rende non ha potuto più rimandare l’inevitabile.

«Violati principi di correttezza e buona fede»

«Un atto dovuto – scrive Manna -, un percorso che ha visto la nostra amministrazione e, in particolare, gli uffici preposti, avviare sin dallo scorso novembre una serie di obiezioni alla società di progetto Parco Acquatico Santa Chiara 4.0 per le gravi violazioni delle disposizioni contenute nel capitolato speciale d’oneri.

È venuta meno la fiducia nei confronti del delegato individuato dalla società di progetto a tenere i rapporti con la nostra amministrazione – scrive Manna – che, violando i principi di integrità, correttezza e buona fede che devono caratterizzare i comportamenti dei dipendenti della società in indirizzo e ledendo così la dignità delle persone, ha recato danno all’intera nostra comunità che ha fatto sempre del rispetto, dell’inclusività e dell’uguaglianza i propri principi identitari.

Abbiamo proceduto in maniera trasparente, vulnus del nostro agire politico, secondo un iter lungo, ma necessario per la salvaguardia dei principi di diritto e democrazia, oltre che di tutela dei lavoratori che abbiamo incontrato lo scorso venerdì in municipio.

Molte le valutazioni sbagliate che in questi giorni si sono susseguite e che sono frutto d’ignoranza rispetto alla intera vicenda documentata da atti pubblici.

«Nonostante rateizzazione e proroghe nessun riscontro positivo»

In questi mesi abbiamo cercato di sostenere, nei termini di legge, l’ente gestore della struttura: abbiamo concesso la rateizzazione delle utenze, oltre ad una ulteriore proroga per il rimborso dei costi sostenuti dalla nostra amministrazione per l’energia elettrica viste le criticità connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19 in atto, ma come per altre gravi inadempienze non si è trovato alcun riscontro positivo da parte della società di progetto.

Erano state chieste garanzie a tutela dei lavoratori per il tempestivo pagamento delle spettanze dovute e ad oggi nessuno stipendio è stato ancora retribuito.

Le violazioni e le inadempienze contrattuali, dunque, le costanti sollecitazioni da parte del nostro ente non recepite in questi mesi ci hanno indotto ad avviare tale procedimento di risoluzione: la cattiva gestione di un bene comune lede la nostra intera comunità ed è proprio a tutela della nostra comunità che si è deciso».