Ospedale "Annunziata" di Cosenza, l'addio di Scrivano suona come un campanello d'allarme
Le dimissioni del primario del Pronto Soccorso di Cosenza, Pietro Scrivano, hanno messo in allarme tutta la popolazione. Tanti i messaggi di vicinanza e solidarietà che sono arrivati nelle ultime ore al diretto interessato ma anche la politica intende giocare la sua parte. In questo caso parliamo di due dirigenti del Pd, i consiglieri regionali Franco Iacucci e Mimmo Bevacqua, e del consigliere regionale del M5S, Davide Tavernise.
«Abbiamo appreso con preoccupazione delle dimissioni del primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale civile di Cosenza, Pietro Scrivano, che vogliamo ringraziare per la professionalità e l’abnegazione dimostrata nello svolgimento del suo lavoro. Quell’addio per noi è la fotografia di un disagio non più sostenibile all’Annunziata. Una situazione sempre più grave che finisce per coinvolgere tanto gli operatori sanitari ormai allo stremo, quanto i pazienti» si legge in una nota.
«Esattamente due mesi fa abbiamo incontrato i vertici dell’Ospedale Civile di Cosenza nel corso di una visita ispettiva all’azienda sanitaria, e abbiamo avuto modo di toccare con mano le problematiche che insistono in questa struttura. Difficoltà che di fatto compromettono il diritto alla cura dei cittadini, né si riesce a programmare compiutamente un miglioramento del servizio sanitario pubblico» continuano Iacucci, Bevacqua e Tavernise.
«Oggi non possiamo che ribadire al Commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera Vitaliano De Salazar quelle che per noi continuano ad essere le priorità da risolvere, prime fra tutte il potenziamento della rete dell’emergenza-urgenza e della medicina di prossimità e del territorio. Due aspetti che devono viaggiare parallelamente al fine di fornire risposte adeguate. Risposte che vorremmo soprattutto dal presidente Occhiuto anche commissario alla sanità in Calabria. Nonostante gli annunci ancora siamo all’anno zero e nel frattempo il governo ha inflitto nuovi e pesanti tagli» concludono i consiglieri regionali.