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24/09/2025 ore 12.05
Politica

Tridico a Castrovillari: «Cambiare la Calabria partendo dalla sanità pubblica»

Il candidato mette al centro del programma il rilancio del sistema sanitario calabrese: «Occhiuto ha fallito, serve coraggio per invertire la rotta»

di Redazione
Tridico con Lo Polito

Tappa all’ospedale civile Ferrari di Castrovillari per Pasquale Tridico, candidato alle prossime elezioni regionali calabresi. L’ex presidente dell’Inps ha scelto di concentrare il suo intervento sul tema della sanità pubblica, considerata la priorità assoluta del suo programma. «Dopo il Covid dovevamo costruire la sanità del futuro – ha affermato – con 209 miliardi di euro ottenuti grazie al governo Conte II, di cui una parte rilevante destinata alla sanità. Oggi però solo il 10% di quegli investimenti è stato realizzato, ed è largamente insufficiente».

L’attacco a Occhiuto e all’autonomia differenziata

Il candidato ha puntato il dito contro il presidente uscente Roberto Occhiuto, accusandolo di aver favorito un modello che ha penalizzato il Mezzogiorno. «Con l’autonomia differenziata – ha detto – si è sostenuta la sanità del Nord a scapito della Calabria. La spesa sanitaria privata nel Nord è aumentata di 63 milioni di euro, mentre da noi il debito cresce: oggi ammonta a un miliardo e mezzo, con 250 milioni che ogni anno vanno a coprire spese di altre regioni». Tridico si è chiesto «chi rappresentano i leghisti e Occhiuto stesso quando chiedono voti qui: la sanità lombarda o veneta, oppure quella calabrese?».

Nell’ospedale di Castrovillari, un tempo punto di riferimento per l’intera provincia, Tridico ha denunciato la carenza di personale: «I medici fanno turni massacranti, sono pochi, non hanno sostituti, non possono andare in ferie. Il grande reclutamento promesso da Occhiuto è stato insoddisfacente. L’operazione dei medici cubani, pur nobile, non rappresenta una soluzione strutturale».

Il candidato ha proposto un diverso utilizzo delle risorse: «Gli stessi 6.000-6.500 euro spesi per i medici cubani dovrebbero essere investiti per incentivare il rientro dei nostri professionisti, calabresi e italiani, che lavorano altrove».

Uno dei passaggi centrali dell’intervento ha riguardato la necessità di togliere la politica dalla gestione della sanità. «Vogliamo depoliticizzarla – ha ribadito – serve coraggio, ma con voi possiamo cambiare questa regione dopo il 6 ottobre». Tridico ha legato la crisi sanitaria all’emigrazione dei giovani: «Se i nostri ragazzi sono partiti per mancanza di lavoro, oggi anche le famiglie li raggiungono al Nord per curarsi. È inaccettabile. Vogliamo ridare fiducia e sicurezza alle comunità, soprattutto nelle aree interne, per consentire ai giovani di restare e costruire il proprio futuro in Calabria». (a. b.)