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05/12/2024 ore 15.40
Politica

Rende, dopo il referendum è tempo di elezioni. Il centrosinistra riuscirà a viaggiare unito?

Il Comitato per il NO si riunirà entro Natale ed ognuno mostrerà le proprie carte. Sandro Principe è il nome forte, ma il campo largo va strutturato e non appare cosa semplice. Il Pd commissarierà il circolo e per adesso i referenti sono Lecce e Locanto
di Antonio Clausi

Eravamo rimasti ad un pomeriggio di fine settembre quando, durante un incontro di piazza organizzato da Attiva Rende, arrivò la comunicazione più temuta. Vale a dire la proroga di sei mesi del commissariamento del Comune. Fu proprio Mimmo Talarico, l’organizzatore, ad informare i presenti di quanto stabilito dal Ministero degli Interni. Lo screen del nostro articolo volò veloce da chat in chat. In molti, appena due mesi fa avevano iniziato a parlare delle elezioni di Rende. Oggi, sembra una vita fa.

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In mezzo c’è stata una campagna referendaria violenta dal punto di vista dello scontro eristico e un’affermazione netta del fronte del No alla città unica. Il vincitore assoluto è stato Sandro Principe, frontman designato del Comitato popolare. La notte del voto, in diretta tv, ha dribblato con la consueta ironia le nostre domande sulla possibile candidatura a sindaco, ma è chiaro che si tratta del nome forte. Nulla è stato deciso, probabile che serva il 2025 per ricevere delle ufficialità e capire se lo stesso comitato manterrà la compattezza mostrata.

Al suo interno ci sono forze eterogenee, non tutte di impostazione riformista e progressista (Amerigo Castiglione ne è un esempio). Entro Natale sarà convocata una riunione per fare il punto dopo l’affermazione ottenuta al referendum, inevitabilmente ognuno mostrerà le proprie carte. Si va da InnovaRende di Francesco Adamo a RendeSì di Piepaolo Iantorno. La certezza è rappresentata da un orizzonte temporale: Santi Giuffrè, Rosa Correale e Michele Albertini guideranno l’Ente fino a giugno, quando, per forza di cose, poi a Rende si andrà ad elezioni.

Campo largo (minato) per le elezioni a Rende

Domenica sera Principe non ha chiuso alle forze di centrosinistra riferendosi al Pd e a Sinistra Italiana, schierate per il Sì alla città unica. Ma non ha ovviamente gradito il loro posizionamento, al punto da definirla «un’occasione persa per la battaglia comune al centrodestra». Con entrambi i partiti, prima del 27 settembre, erano già partite delle interlocuzioni. Il segretario provinciale Vittorio Pecoraro non ha fatto mistero nei giorni scorsi di voler aprire un tavolo e di portare i democrat pienamente dentro il dibattito. A tal proposito sarà commissariato il circolo di Rende in vista delle elezioni. In attesa del nome del traghettatore, toccherà a Pietro Lecce e Maria Locanto dettare la linea in quanto delegati per il tesseramento.

Sinistra Italiana di recente ha perso il portavoce del circolo dell’area urbana. Antonio Curcio, in passato segnalato proprio vicino all’ex parlamentare, ha rassegnato le dimissioni pur restando all’interno del partito. Toccherà a Maria Pia Funaro riprendere i dialoghi e trovare la giusta sintesi all’interno della propria area.

Più complicata la questione relativa al Movimento 5 Stelle che alle ultime tornate ha sempre espresso un proprio candidato autonomo: Domenico Miceli. A fungere da ponte con il resto dell’ipotetica coalizione potrebbe essere proprio Attiva Rende. Mimmo Talarico è direttore della fondazione di Pasquale Tridico e a Bruxelles è nella struttura dell’eurogruppo Left, mentre i rapporti con la parlamentare Anna Laura Orrico sono da tempo solidi.