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10/10/2025 ore 10.45
Politica

Rende, i consiglieri di minoranza: «Regionali dimostrano che il Comune è retto da un’accozzaglia»

«Le liste a sostegno di Tridico si sono fermate appena al 32%».

di Emilia Canonaco

«I dati emersi alle elezioni regionali nel Comune di Rende parlano chiaro: le liste riconducibili all’attuale amministrazione comunale – Casa dei Riformisti, la Lista dei Democratici e Progressisti che rappresenta l’area socialista, e la Lista del Presidente Tridico (sostenuta a Rende anche dal gruppo di Mimmo Talarico, in un ruolo di mero supporto) – si fermano complessivamente al 32%. È quanto affermano i consiglieri di minoranza del Comune di Cosenza, a commento el risultato delle regionali.

«La nostra coalizione, che a maggio aveva già dimostrato di poter rappresentare l’alternativa credibile per la città, alle regionali ha raggiunto il 40%, con un risultato che, riproporzionato al voto amministrativo, ci avrebbe sicuramente portato al ballottaggio, pur considerando l’effetto premiante della candidatura di Principe sul territorio, certamente più riconosciuta e trainante di una figura come Tridico. Un dato che risalta in modo inequivocabile è la schiacciante vittoria del presidente Occhiuto e dei consiglieri eletti del centrodestra nell’area urbana, che hanno raccolto un consenso ampio e diffuso, dimostrando che la nostra visione politica per il territorio è oggi quella maggiormente rappresentativa e radicata.

A conferma di questa fotografia, i due candidati più vicini all’attuale amministrazione – Castiglione e Cufone – insieme hanno raccolto poco più di 1.200 voti in due (si consideri il voto di genere quindi sono realmente poco più di 600 consensi), un risultato esiguo e frammentato, segno di un sostegno evidentemente più apparente che reale. È chiaro che ci troviamo di fronte a una maggioranza che plausibilmente non ha affatto tenuto conto della linea dettata dal sindaco

Oggi a Rende esiste una maggioranza dal colore politico misto, nata solo per convenienza politica e per interessi politici personali, che ha deciso di approfittare di un momento favorevole, schierandosi al fianco del sindaco soltanto per trarne vantaggio. Ne è esempio lampante Italia del Meridione (IdM), il cui leader è stato eletto consigliere regionale in quota Lega, a sostegno di quel presidente Occhiuto così aspramente demonizzato in campagna elettorale per il progetto di Città Unica.

Eppure oggi a Rende siede in giunta comunale con un assessore, confermando come la maggioranza di Principe sia il risultato di tatticismi dettati da opportunismi momentanei, così come la candidatura tra le fila riformiste e la buona affermazione a Rende di Graziano, altro firmatario della legge sulla fusione. Per non parlare della presenza in giunta di assessori con tessera forzista, all’interno di un’amministrazione che continua a definirsi riformista: una contraddizione che mette a nudo la vera natura di queste alleanze. Purtroppo, molti consiglieri sembra continuino a lavorare non per il bene della città e dei cittadini rendesi, ma per finalità politiche esclusivamente personali.

Ciò dimostra in modo inequivocabile il carattere trasversale e incoerente della compagine che oggi governa Rende, un’eterogenea “accozzaglia” che ha consentito la vittoria di Principe alle amministrative ma che non trova alcun radicamento coerente nell’elettorato, al netto del Sindaco stesso che evidentemente è l'unico vero riformista presente in Giunta.

Emblematico è il dato che vede i principali promotori della legge sulla fusione dei Comuni, bocciata con il referendum da gran parte dell’area riformista, ottenere a Rende risultati rilevanti, a testimonianza di un voto amministrativo di maggio frutto di logiche contingenti e non di un progetto politico serio e riconoscibile. Il risultato più grave di questo trasformismo senza principi è stato, ancora una volta, la mancata elezione di un rappresentante rendese in Consiglio Regionale: un’occasione persa per la città e per il nostro territorio. E non è finita: fra non molto si voterà anche per le elezioni Provinciali, e temiamo di assistere nuovamente allo stesso scenario già visto a maggio – accordi di comodo, manovre di opportunismo e assenza di una vera visione per la comunità rendese.

Speriamo di non assistere ad una ulteriore rappresentazione politica a geometria variabile. A distanza di appena cinque mesi dalle amministrative, i numeri e i fatti confermano che l’unico progetto politico coerente e credibile per Rende resta il nostro, fondato su serietà, identità e visione per il futuro, a differenza delle improvvisate alleanze che oggi reggono la maggioranza in città. I numeri emersi alle regionali nel Comune di Rende, pur significativi, non rappresentano a questo punto una linea di valutazione politica coerente, ma fotografano piuttosto un consenso frammentato e contingente che non offre prospettive stabili alla città», concludono i consiglieri di minoranza del Comune di Rende.