Rende, sul Pnrr dibattito a quattro sul futuro della città oltre il Campagnano | VIDEO
Non è il ritardo nella spesa ma la mancanza di una progettazione di sistema la maggiore criticità da superare in Calabria per cogliere l’opportunità degli investimenti previsti dal piano. Ne è convinto l’economista Domenico Cersosimo ospite a Rende di una iniziativa promossa al Museo del Presente ed organizzata Federazione Riformista, Italia del Meridione, Attiva Rende e Movimento Noi. Da qualche tempo le quattro sigle si muovono in coordinata sinergia nel proporre appuntamenti di approfondimento delle tematiche di più stretta attualità, come nel recente dibattito promosso sul Piano Strutturale della città del Campagnano. In questa fase è prematuro parlare di cartello elettorale unico nell’ottica delle prossime amministrative, anche in considerazione delle vicende che agitano le stanze del Comune dove il bastone del comando è appena tornato nelle mani del vicesindaco Annamaria Artese. Ma senza dubbio questo gruppo, rappresentato in sala ed al tavolo dei relatori, tra gli altri, dai consiglieri comunali Sandro Principe e Mimmo Talarico, sta cercando dei punti di convergenza programmatica, lasciando una porta aperta per l’ingresso anche di altri soggetti del territorio.
Più tecnico che politico il confronto incardinato sull’articolata relazione introduttiva di Domenico Cersosimo. L’economista e docente dell’Università della Calabria ha individuato nella carenza di una visione di insieme degli interventi da finanziare, le criticità più evidenti. Perché, ha detto tra l’altro, «il Piano di Ripresa e Resilienza fa calare tanti progetti dall’alto senza una connessione tra loro con il rischio che non abbiano impatto vero sul territorio. Bisogna allora creare un sistema dal basso per mettere insieme i singoli punti per realizzare buone opere in grado di migliorare la vita delle persone. Non è tardi: i progetti che sono partiti sono quelli già precedentemente inseriti in altre linee di finanziamento confluite poi nel Pnrr. Il grosso della spesa lo avremo nel 2024 e a seguire, nel 2025 e nel 2026». Cersosimo però non è fiducioso sull’azione condotta dagli amministratori locali.
Ecco l’intervista rilasciata al nostro network