RendeSi strizza l’occhio all’Area Riformista: «Nostra casa naturale. Non dimentichiamo il progetto di fusione»
Il movimento politico dell’assessore Pierpaolo Iantorno boccia l’operato di Occhiuto e si posiziona in vista dell’imminente tornata elettorale. «Idee di città unica decadute solo per fine legislatura»
«Le dimissioni del Presidente Occhiuto, il contesto, le modalità anche comunicative, le conseguenze e le prospettive per noi calabresi sono l'ultima prova del fallimento della politica così come ormai interpretata da attori, cast e registi del potere, purtroppo sul piano personalistico e lobbistico. I temi non affrontati, i problemi non risolti e in parte pure aggravati, le opportunità non colte e addirittura veicolate a favore di altri territori, confermano che noi calabresi non possiamo più aspettare e sperare in un Messia». Lo afferma in una nota RendeSi, il movimento politico dell’assessore al Comune di Rende Pierpaolo Iantorno.
«La sanità, le infrastrutture, i trasporti e la mobilità, l'ambiente e il territorio, la transizione ecologica, l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione, il turismo e le risorse naturali e culturali, il lavoro e le questioni sociale e giovanile necessitano di risposte concrete e immediate. Bene il Ponte sullo Stretto ed i grandi eventi, ma solo se preliminarmente anticipate e accompagnate da una visione complessiva ed un'azione pianificata che dia riscontro ai bisogni di tutti noi calabresi e ad un'esigenza che è del Paese, vale a dire lo sviluppo del Mezzogiorno. Le iniziative politiche che di questi tempi si susseguono in vista delle prossime elezioni regionali – prosegue il comunicato – sono pienamente legittime e rientrano nella normale dialettica del momento».
Poi ancora: «Noi di RendeSi, come soggetto associativo locale che ha partecipato attivamente e concretamente prima alla costituzione del Comitato per il NO alla città unica e poi all'esaltante campagna referendaria conclusa l'1 dicembre 2024, restiamo ancorati ad una visione della politica più di servizio e prossimità alle comunità. Ricordiamo, per l'appunto, che la legge regionale istitutiva della città unica Cosenza-Rende-Castrolibero è decaduta solo a seguito della fine anticipata della consiliatura».
Cosenza, con la XII legislatura della Regione Calabria tramonta anche l’idea della città unica«Noi come cittadini di Rende non dimentichiamo e non accetteremo mai compromessi a danno della nostra città. Alla nascente formazione di area moderata e riformista, di cui intendiamo fare parte per naturale condivisione dei valori democratici, liberali e cattolici, richiediamo di promuovere il ripristino della omnibus ante maggio 2023 e l'inserimento del vincolo referendario per singolo comune. È questa per noi condizione preliminare e imprescindibile rispetto al coinvolgimento dei movimenti civici che tanto peso hanno avuto nell'esaltante vittoria referendaria e successivamente anche nella recente e altrettanto vittoriosa competizione per le amministrative di Rende» conclude il movimento politico di Pierpaolo Iantorno.