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29/04/2020 ore 13.42
Politica

Report della Regione Calabria: l'analisi a 360° dell'emergenza Covid19

Analisi a 360° del Dipartimento Salute della Regione Calabria sull'andamento epidemiologico da Covid19 nella nostra regione. Ecco il report.
di Antonio Alizzi

L’emergenza coronavirus in Calabria comincia ufficialmente il 28 febbraio scorso, quando l’Istituto “Spallanzani” di Roma conferma la positività al test del “paziente 1” di Cetraro, deceduto di recente. E’ il giorno in cui la nostra regione prende coscienza che il virus, anche se arrivato dal Nord, supera ufficialmente la catena montuosa del Parco Nazionale del Pollino. L’apice si raggiunge il 16 marzo 2020. Ecco cosa scrive il Dipartimento Salute della Regione Calabria, nel report pubblicato sul sito RCovid19.it. «La percentuale dei casi positivi sul totale dei soggetti testati ha raggiunto un massimo in data 16 marzo (10,9%), per poi decrescere, in modo più marcato, dal 28 marzo, fino ad arrivare al 4,7% in data 19 aprile».

La Calabria – rispetto alla Puglia, Sicilia e Campania – è riuscita a contenere abbastanza bene il coronavirus. Ad oggi, si contano più di mille casi, di cui quasi la metà in provincia di Cosenza. Un dato, quello appena citato, che è influenzato dal focolaio di “Villa Torano“, l’Rsa di Torano Castello, che (allo stato attuale), ha causato più di 130 contagi. Un numero altissimo che supera anche quello della Rsa di Chiaravalle, dove invece il dato più negativo è senza dubbio quello dei decessi (27 nel momento in cui vi scriviamo).

Dati aggiornati al 19 aprile 2020

Vediamo quindi nel dettaglio la profonda analisi dei dati eseguita dal Dipartimento Salute della Regione Calabria circa l’andamento epidemiologico da Covid19 nella nostra regione. Di seguito le tabelle.

«In termini percentuali i soggetti in età pediatrica contagiati rappresentano il 5,4% sul totale dei soggetti positivi. È documentato che i soggetti maggiormente a rischio d’infezione da SARS-CoV-2 sono coloro che si trovano a contatto stretto con pazienti affetti da COVID-19, in primis gli operatori sanitari impegnati in assistenza diretta ai casi» si legge nel report realizzato da Benedetto Caroleo, Dario Macchioni, Eduardo Malacaria, Anna Domenica Mignoli e Filomena Mortati.

«Il primo caso di COVID-19 tra gli operatori sanitari si è verificato nella provincia di Crotone, mentre il numero maggiore di casi si è riscontrato nella provincia di Catanzaro, in seguito al focolaio individuato presso una RSA» è riportato nel report della Regione Calabria.

I casi di coronavirus nelle strutture per anziani

«Una seconda categoria di soggetti a rischio è rappresentata dagli ospiti delle Strutture residenziali sociosanitarie. In tali strutture gli ospiti, in genere con un’età superiore ai 60 anni, spesso presentano patologie multiple, croniche, fragilità e disabilità. Tale categoria di soggetti è potenzialmente a maggior rischio di evoluzione grave, qualora colpiti da COVID-19».

«Il caso positivo nella fascia 10-20, nel corso dell’indagine epidemiologica, è risultato essere un contatto stretto di un soggetto positivo riconducibile ad una RSS» scrive il Dipartimento Salute.

L’andamento dell’epidemia in Calabria

In data 13 aprile 2020, per la prima volta durante l’epidemia, il numero dei guariti (dato cumulato) ha superato il numero dei deceduti (dato cumulato).

Calabria, le conclusioni del Dipartimento Salute

«L’analisi dei dati del periodo 29 febbraio-19 aprile conferma come in Regione Calabria la curva di crescita dei casi positivi abbia assunto un andamento simil-esponenziale nella prima fase dell’epidemia, fino alla data del 27 marzo. I dati indicano che in Calabria i casi sono aumentati in modo simil-esponenziale fino al 20 marzo. A partire da tale data si evidenza un decremento. Si segnala che il picco di nuovi casi giornalieri verificatosi in data 27 marzo è da porsi in relazione con un focolaio accertato in una RSA».