Rianimazione di Cetraro, Aita: «Fulmine a ciel sereno, prevalga il dialogo»
Il sindaco di Cetraro, Angelo Aita ha appreso questa mattina la notizia della chiusura temporanea del reparto di Anestesia e Rianimazione di Cetraro (LEGGI QUI LA NOTIZIA). Cosenza Channel lo ha contattato dopo l’ora di pranzo e il primo cittadino si è detto sconcertato per quanto avvenuto. «E’ un fulmine a ciel sereno. E’ vero che la primaria aveva parlato di strumentazione obsoleta, ma si riferiva alla gestione Covid19 non a quella corrente. Finora le cose hanno funzionato e non capisco questo provvedimento. Voglio augurarmi che si tratti di un’incomprensione tra il direttore del reparto e il direttore sanitario, che deve essere risolta al più presto. Loro conoscono bene la situazione e sanno come confrontarsi. Non penso sia una ritorsione, ma soltanto un’interpretazione sbagliata di quanto scritto nella lettera inviata nei giorni scorsi all’Asp di Cosenza». (LEGGI QUI L’APPROFONDIMENTO)
Aita dice no ai malati Covid19 a Cetraro
Angelo Aita, sindaco di Cetraro, coglie l’occasione per chiarire la sua posizione in merito all’istituzione del centro Covid19 nel suo Comune. «Innanzitutto sono preoccupato dal clima che si sta creando, che senza dubbio non favorisce la tranquillità di chi deve lavorare in questa fase emergenziale. Quando in Calabria ancora non c’erano casi, si era parlato di come gestire l’eventuale ondata che si è verificata al Nord e ognuno ha dato la disponibilità per fronteggiare l’eventuale peggioramento dei ricoveri».
Rianimazione chiusa, chi comanda in Calabria?
Oggi la situazione (per fortuna) non è drammatica (LEGGI GLI ULTIMI DATI). «Ora che siamo arrivati al dunque, e grazie a Dio i numeri in Calabria non sono eccessivi, è giusto e opportuno che i casi Covid19 siano gestiti negli ospedali Hub, come ha spiegato pochi giorni fa la Regione Calabria». E conclude: «In questa emergenza, abbiamo capito che i casi maggiori di coronavirus si sono verificati nelle strutture sanitarie, come Melito Porto Salvo, Chiaravalle e Bocchigliero. Non c’è motivo dunque che presidi ospedalieri non adeguatamente preparati a gestire l’emergenza, debbano farsi carico di questa situazione. Ci sono pazienti no Covid, con altrettante patologie gravi, che devono essere curati allo stesso modo. Rimane il problema della catena di comando: chi gestisce l’emergenza in Calabria? La Santelli o i commissari?».