Rossella Gallo: «Rende non può sacrificare i suoi spazi pubblici. Basta nuove colate di cemento»
«La Delibera 239 della Giunta – afferma Rossella Gallo, consigliera comunale del Movimento 5 Stelle – Sinistra per Rende – solleva interrogativi profondi sul futuro urbanistico della città».
Secondo l’esponente d’opposizione, dalle carte emergerebbero «le reali – e purtroppo contraddittorie – intenzioni dell’amministrazione Principe», ben distanti, aggiunge, «dalle continue dichiarazioni di riformismo e dalle rassicurazioni di facciata».
Il caso dello stadio Lorenzon: “Un bene pubblico consegnato alla cementificazione”
Uno dei nodi più critici, spiega Gallo, riguarda il destino dello stadio “Marco Lorenzon”, per il quale la delibera «apre senza alcuna consultazione pubblica a pesanti trasformazioni edilizie».
«È un luogo simbolico, dedicato allo sport e alla socialità – sottolinea – che rischia di essere strappato alla sua funzione collettiva. Rende non ha bisogno di regalare spazi pubblici alla cementificazione indiscriminata, né di favorire nuove volumetrie a vantaggio di interessi privati, sanitari o turistici. La città non ha bisogno di altro cemento, ma di aree verdi e spazi aperti che migliorino la qualità della vita».
“Parole altisonanti, nessuna pianificazione”
La consigliera evidenzia come la maggioranza richiami principi condivisibili – «consumo di suolo zero, rigenerazione urbana, sostenibilità, sostegno ai giovani» – ma senza costruire un percorso reale:
«Sono concetti che tutti approviamo, ma diventano slogan vuoti se non accompagnati da una pianificazione seria, partecipata e trasparente. La rigenerazione – insiste – non si improvvisa: richiede studio, ascolto, visione. E soprattutto il coraggio di dire no a nuove colate di cemento».
Gallo accusa la giunta di essere guidata da logiche poco chiare: «I cittadini lo vedono: tanta retorica e pochi fatti. Sembra uno spot elettorale che copre gli interessi economici di chi questa amministrazione l’ha sostenuta. Il caso Lorenzon è emblematico: ancora una volta si sceglie di privilegiare l’edilizia privata anziché investire nel bene comune».
“La priorità è rigenerare, non costruire”
Il gruppo consiliare ricorda che Rende affronta sfide ben diverse: «La città ha bisogno di recuperare ciò che già esiste, contenere il consumo di suolo, rafforzare i servizi, rispondere alla crisi abitativa. Le persone non chiedono nuovi palazzi, ma più verde, spazi di aggregazione, aree sportive, luoghi per bambini e animali – come gli sgambatoi diffusi in tante città italiane. Rende vuole vivibilità, non un territorio consegnato agli appetiti immobiliari».
“Il PSC deve nascere dal confronto”
Alla luce di tutto ciò, Gallo ribadisce la necessità di un percorso realmente democratico per il nuovo Piano Strutturale Comunale: «Il PSC disegnerà la Rende dei prossimi decenni. Per questo serve trasparenza, confronto pubblico e partecipazione attiva della comunità e del Consiglio. Una buona pianificazione – sottolinea – nasce dal dialogo, non dalle decisioni calate dall’alto».
«Per tutte queste ragioni – conclude – ho espresso voto contrario alla delibera. Rende merita una visione diversa, fondata sulla sostenibilità, sulla tutela del territorio e sul bene comune. Solo così la città può davvero crescere».