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22/11/2025 ore 12.31
Politica

Scioglimento per infiltrazioni mafiose, Sinistra Italiana–AVS attacca: «Responsabilità chiare»

Il circolo “Michele Presta” commenta la decisione del Governo: «Accertati condizionamenti criminali. Non è Altomonte sotto accusa, ma chi ha permesso il declino amministrativo»

di Redazione
Il segretario regionale di Sinistra Italiana Ferdinando Pignataro

«Quanto temevamo da mesi si è purtroppo verificato», afferma la segreteria del circolo “Michele Presta” di Sinistra Italiana – AVS di Altomonte, commentando lo scioglimento del Consiglio comunale deciso dal Governo lo scorso 20 novembre «per accertati condizionamenti della criminalità organizzata».

Il gruppo politico ricorda che l’insediamento della Commissione d’accesso, avvenuto nel gennaio scorso, lasciava presagire un epilogo così drastico. «È un fatto di una gravità inaudita – sottolinea la nota – che avrà ricadute pesantissime sull’immagine della città, sull’economia locale, sui redditi delle famiglie e sulla vita civile e culturale del paese».

Per la sezione altomontese di SI–AVS, le responsabilità sono evidenti: «Gli amministratori delle ultime due consiliature, le peggiori in assoluto della storia recente del nostro paese, hanno condotto Altomonte a un declino politico, morale e amministrativo senza precedenti».

Richiamando quanto già denunciato in una nota del febbraio scorso, il circolo ribadisce: «Gli atti e le procedure dell’amministrazione Coppola sono stati vagliati in ogni dettaglio, e la conclusione della Commissione non lascia spazio a interpretazioni: sono stati accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata tali da compromettere il buon andamento dell’azione amministrativa».

Parole che contrastano apertamente con le difese dell’ex sindaco. «Altro che “presunte” irregolarità o ricostruzioni non corrispondenti al vero», replica il circolo. «Suggeriamo a Coppola un po’ di cautela e – per la prima volta – un po’ di onestà intellettuale. Non è Altomonte a essere inquisita, ma chi ha compiuto scelte e atti che hanno permesso l’ingresso dei poteri criminali nella vita amministrativa del comune».

«L’onorabilità della nostra comunità non è mai stata in discussione», ribadisce la segreteria. «A dover essere difesi nelle sedi opportune saranno gli atti e le decisioni che hanno generato le infiltrazioni e i condizionamenti».

Il circolo richiama infine alla responsabilità collettiva: «Ci aspettano almeno 18 mesi di gestione commissariale, un tempo troppo lungo. Bisognerà lavorare per restituire ad Altomonte iniziative culturali, accoglienza, eventi e un buon nome anche fuori dai confini regionali. Sarà necessario garantire servizi efficienti e costi equi per i cittadini».

E guardando al futuro conclude: «Questo deve essere anche un tempo di riflessione e rinascita. Altomonte ha bisogno di una nuova compagine politica, capace e competente, che voglia spendersi per la comunità. Il nostro impegno, in questa direzione, non mancherà».