Statale 106 Jonica, Stasi chiede un confronto sull’impatto occupazionale dell’opera
Il sindaco di Corigliano Rossano sollecita ANAS e parti sociali: servono formazione e assunzioni locali per il cantiere Sibari-Coserie
Il dibattito sulla nuova Statale 106 Jonica si arricchisce di un nuovo capitolo dopo l’aggiudicazione dell’appalto integrato per la realizzazione del tratto Sibari-Coserie. Questa volta il focus non riguarda il tracciato o le soluzioni progettuali, ma l’impatto occupazionale che il cantiere avrà sulle comunità locali. Il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, lancia una richiesta chiara: aprire subito un confronto istituzionale e programmare percorsi di formazione per garantire che il lavoro generato dall’opera resti sul territorio.
Il primo cittadino ricorda come, negli anni scorsi, l’Amministrazione abbia combattuto «senza sconti» l’ipotesi di un tracciato interamente in rilevato e privo di integrazione urbanistica, ottenendo una revisione progettuale profonda: si è passati da un’opera da poco più di 300 milioni a un’infrastruttura che oggi supera il miliardo di euro. Un risultato che, secondo Stasi, testimonia quanto il territorio abbia difeso la qualità dell’intervento, separando sempre la valutazione dell’opera dalla ricaduta momentanea dei cantieri.
Ora, però, il tema è un altro: trasformare il cantiere in un’occasione concreta di sviluppo occupazionale. La paura è che le imprese aggiudicatarie possano ricorrere a manodopera proveniente da altri territori, eludendo il coinvolgimento dei lavoratori locali. Una possibilità che, avverte Stasi, il Comune non permetterà: «Il rischio è reale e non intendiamo consentirlo».
Da qui l’appello ad avviare immediatamente un tavolo istituzionale con ANAS, le organizzazioni dei lavoratori e i Comuni coinvolti. L’obiettivo è duplice: pianificare una strategia condivisa e strutturare da subito un piano di formazione professionale per garantire che il personale necessario al cantiere possa essere reclutato direttamente nelle comunità di Corigliano Rossano e Cassano all’Ionio.
Secondo il sindaco, questo percorso non solo rafforzerebbe l’impatto economico locale, ma rappresenterebbe anche una risposta concreta alle difficoltà generate da anni di scelte infrastrutturali ritenute «scellerate» per il territorio. «È necessario farsi trovare pronti – ribadisce Stasi – perché questa opera può dare respiro alla nostra economia, ma solo se la manodopera sarà selezionata qui e non altrove».