Talarico replica: «Laboratorio Civico disperato, contro di me accuse prive di fondamento»
«Questa mattina ho subito l’ennesima volgare aggressione mezzo stampa dal gruppo semiclandestino “Laboratorio civico. Colpiscono me per colpire un’intera comunità che reagisce, che non vuole, per civiltà più che per appartenenza politica e personale, girare la testa dall’altra parte. Perché Rende è di tutti e non di chi in un determinato momento la governa. E’ evidente lo stato di disperazione di chi si lancia in accuse e illazioni senza alcun fondamento. Però qualcuno in buona fede potrebbe anche prenderle per vere». Lo scrive in una nota Mimmo Talarico, consigliere comunale di minoranza a Rende.
«A beneficio di costoro è utile ricordare che:
- 1) votare un atto collegiale di concessione in affitto di un locale è un banale atto d’indirizzo per il dirigente e gli uffici competenti. Se poi gli atti successivi siano stati viziati (e non lo sono stati, certamente non da me) non vedo quale sia la responsabilità degli assessori. Mi riferisco alla delibera del bar “Colibrì” esibita nei comunicato stampa.
- 2) Torna ancora la presunta speculazione edilizia in via Majorana: la destinazione urbanistica della zona e’ del 1970 ( non andavo ancora a scuola); durante il mio mandato in via Majorana non abbiamo rilasciato alcuna concessione edilizia. Al contrario di quello che è avvenuto negli ultimi anni (vedasi recenti costruzioni, oggetto tra l’altro di contenzioso.
- 3) Nella vicenda di Rimborsopoli sono stato uno dei tre su cinquanta consiglieri la cui posizione è stata archiviata, ovvero le contestazioni (spese di cancelleria, materiale informatici non conferenti, Sic!) sono state ritirate senza che il giudice chiedesse il processo. Scrivo queste cose a beneficio di chi possa avere qualche dubbio sulla mia condotta di uomo pubblico.
Naturalmente ho commesso errori politici (qualcuno anche grave), ma non ho mai cercato e accettato voti della criminalità, né ho mai fondato la mia attività sulla clientela e sullo scambio. Possono dire altrettanto i miei detrattori? Semmai potrei essere accusato di stalking per i continui inviti e sollecitazioni a iniziative politiche e culturali. Questo infastidisce e innervosisce i nostri avversari che ci vorrebbero tutti uguali e uguali a loro. La migliore risposta da dare, a cominciare da stasera, è la partecipazione libera e consapevole» prosegue Talarico.
«Mi chiedono di chiarire su i “nove partiti in dieci anni”. Ecco: sono stato iscritto al PCI e alle sue successive evoluzioni: PDS e DS. Dai Ds sono stato espulso quando Adamo, Oliverio &C. lo dirigevano in esclusiva. Sono stato candidato da indipendente in Italia dei Valori con la conseguente e obbligatoria iscrizione ( vincolo del gruppo consiliare regionale) per un anno e mezzo. Punto. Dopo, come per tutti, a seguito del disfacimento del sistema politico, solo sigle e liste civiche. A meno che non si voglia riconoscere come partito attivaRende, rendecambia rende, sinistra per la Calabria, ecc.. A noi interessa poco la questione giudiziaria, molto quella politica. Da qui la nostra curiosità mirata a comprendere come personaggi con un certo curriculum fossero di casa nel Municipio, cioè nella casa di tutti. Le vostre minacce e torbide illazioni non ci fermeranno. Non ci lasceremo intimidire. Avanti, a viso aperto e a testa alta» conclude Talarico.