Tassa sul suolo pubblico, la minoranza attacca la giunta Caruso
I consiglieri denunciano aumenti fino a 250 euro al metro quadro e accusano l’amministrazione di immobilismo e scelte dannose per le attività commerciali
La polemica sulla tassa per l’occupazione del suolo pubblico a Cosenza torna al centro del dibattito, con i consiglieri comunali di minoranza (Francesco Caruso, Francesco Cito, Giuseppe D’Ippolito, Alfredo Dodaro, Francesco Luberto, Ivana Lucanto, Antonio Ruffolo, Francesco Spadafora e Michelangelo Spataro) che parlano apertamente di «salasso» e di decisioni che rischiano di soffocare l’economia cittadina. Secondo i gruppi consiliari, gli aumenti decisi dall’amministrazione guidata dal sindaco Franz Caruso sarebbero «spropositati» e senza alcuna visione strategica.
Aumenti fino a 250 euro al metro quadro
Il nodo riguarda il nuovo regolamento sul suolo pubblico, che prevede una crescita significativa delle tariffe: da 12 euro a 150 euro al metro quadro, fino a 250 euro al metro quadro per chi installa pedane o dehors.
Una scelta definita dalla minoranza «un colpo durissimo», che potrebbe spingere molti esercenti a chiudere o trasferirsi altrove. «È una follia amministrativa», sostengono i firmatari del documento, convinti che così si penalizzi chi contribuisce a rendere la città viva, attrattiva e capace di generare economia.
«Maggioranza immobile, le nostre proposte ignorate»
Secondo i consiglieri, la situazione sarebbe identica a quella di mesi fa: nessuna modifica al regolamento, nessun confronto reale e nessuna apertura alle soluzioni proposte in aula. «L’amministrazione Caruso resta immobile – denunciano – ignorando sistematicamente ogni suggerimento utile a trovare una mediazione. Nel frattempo gli esercenti devono decidere se restare aperti o se lasciare il territorio comunale».
Controlli tardivi e accuse politiche
Un altro punto contestato riguarda i controlli annunciati dal sindaco a luglio ma avviati – secondo la minoranza – solo dopo quattro mesi. Una tempistica che i consiglieri collegano alla recente campagna elettorale: «Forse qualcuno era distratto dalle regionali?», scrivono. Per loro è l’ennesima dimostrazione di un’amministrazione «più concentrata sulle competizioni politiche che sui problemi reali».
«Così si danneggia tutta la città»
Il comunicato insiste su un concetto: gli esercenti sono un valore per il territorio, non un peso da tassare. «Un locale ben gestito porta persone, lavoro, indotto. L’amministrazione dovrebbe sostenere chi crea attrattività, non ostacolarlo», affermano i consiglieri, che vedono in queste scelte un danno per l’intera comunità e una progressiva desertificazione commerciale. La minoranza annuncia che continuerà a opporsi e a proporre alternative: «Non possiamo restare a guardare mentre la città scivola nel declino. Continueremo a dare battaglia per gli esercenti e per tutte le categorie produttive penalizzate da scelte prive di visione».