TFR non pagato, Tavernise (M5S): La dignità degli ex lavoratori dei Consorzi di Bonifica non ha scadenza
«Le notizie che arrivano in queste ore, riguardo allo stanziamento dei fondi con scadenza a ridosso del voto del 5 e 6 ottobre, suonano come una vera e propria mossa elettorale spudorata»
L'appello degli ex dipendenti dei Consorzi di Bonifica della Calabria, rimasto inascoltato per troppo tempo, è la fotografia di una politica che ha perso il contatto con la realtà e con le persone. Leggendo la loro lettera, si percepisce non solo la frustrazione per il mancato pagamento del Trattamento di Fine Rapporto (TFR), ma anche una profonda amarezza per essere stati trattati come "serbatoi di voti" e non come cittadini che chiedono il riconoscimento di un loro sacrosanto diritto. Ancora una volta, la politica calabrese dimostra di muoversi solo in prossimità delle elezioni.
Le notizie che arrivano in queste ore, riguardo allo stanziamento dei fondi per il TFR con scadenza a ridosso del voto del 5 e 6 ottobre, suonano come una vera e propria mossa elettorale spudorata. Ci chiediamo, e lo chiediamo al Presidente Roberto Occhiuto: è così che si gestisce la cosa pubblica? Giocando con la vita di centinaia di famiglie, costrette a vivere nell'incertezza per anni, per poi lanciare una promessa a pochi giorni dalle urne? Non è un caso che io, insieme all'europarlamentare Pasquale Tridico e alla deputata Vittoria Baldino, avessi già inoltrato una lettera al Presidente Occhiuto.
In quella missiva, non solo evidenziavamo il grave disagio economico e sociale di questi lavoratori, ma offrivamo anche la nostra disponibilità a collaborare per trovare soluzioni strutturali, come accordi con l'INPS e la creazione di un fondo vincolato. Le nostre sollecitazioni, come le tante altre cadute nel vuoto, sono state ignorate. Questo non è un semplice problema amministrativo, ma una questione di dignità. Si tratta del riconoscimento di un diritto elementare: quello di ricevere ciò che spetta dopo una vita di lavoro.
Il silenzio della politica, denunciato dagli stessi ex dipendenti, è assordante e contribuisce a erodere ulteriormente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Il problema di fondo in Calabria non è solo la gestione dell'emergenza, ma la totale assenza di programmazione. L'amministrazione Occhiuto ha dimostrato di essere incapace di pianificare a lungo termine, agendo solo in base alle convenienze del momento.
Si programma la propria campagna elettorale, si programma il mantenimento della poltrona, ma non si programma la vita delle persone. La gestione della liquidazione dei Consorzi di Bonifica è un esempio lampante di questa superficialità: un problema noto da anni, rimasto irrisolto a causa di una visione politica miope e priva di prospettiva. Non si tratta di mancanza di fondi, ma di mancanza di volontà politica e di una pianificazione seria che avrebbe dovuto, e potuto, affrontare la situazione con largo anticipo.
Il Movimento 5 Stelle, con il candidato alla presidenza Pasquale Tridico, ha dimostrato e continuerà a dimostrare di essere al fianco di chi ha visto la propria dignità calpestata. La nostra visione di una politica al servizio dei cittadini si scontra con questo modo di agire, che antepone l'opportunismo elettorale al benessere delle persone. La Calabria ha bisogno di un cambiamento radicale, di una classe dirigente che non promette miracoli in prossimità del voto, ma che agisce con serietà, trasparenza e urgenza, ogni giorno. La storia di questi lavoratori deve servire da monito: non si può continuare a gestire la nostra terra come un "grande teatro della vita politica". È il momento di dare risposte concrete e immediate. È il momento di restituire la dignità a chi, per anni, ha lavorato per la nostra regione.