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27/03/2024 ore 18.54
Politica

Tinto, Graziadio e Trecroci: «Gestione fascista del Pd, non ci faremo espellere»

I tre consiglieri comunali di Cosenza annunciano battaglia: «Diamo fastidio, ma non è in discussione la nostra permanenza in maggioranza. Anche al fianco di chi ci vorrebbe fuori dal partito»
di Antonio Clausi

«Ci siamo rimasti male, non è una bella cosa che si riunisca la direzione di un partito e chieda l’espulsione di tre iscritti. Tra due anni noi avremo ancora la tessera del Pd in tasca, chi ci vuole fuori forse no. Non ci stiamo a farci cacciare». Sembrano sicuri di loro stessi Gianfranco Tinto, Francesco Graziadio e Aldo Trecroci, i consiglieri comunali di Cosenza per i quali il direttivo del circolo cittadino dei democrat ha chiesto provvedimenti drastici dopo la formazione di un nuovo gruppo consiliare: Democrazia e Partecipazione.

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Hanno convocato una conferenza stampa per annunciare «battaglia e controricorsi», ma ribadendo che «qualunque sia l’esito non abbandoneremo la maggioranza che fa capo a Franz Caruso a Palazzo dei Bruzi». Anche se in quella maggioranza, tra i banchi del Pd, c’è chi è d’accordo con la richiesta inviata dal circolo alla Federazione provinciale e alla commissione di Garanzia.

«Tutto ciò che avviene oggi – dicono i tre dissidenti – conferma quanto affermammo il giorno della creazione del gruppo. Oggi viene chiesta la nostra testa con un atto di fascismo ed è incredibile che lo si faccia contro chi ha denunciato l’assenza di partecipazione. Invece di discutere di città unica, servizi, alta velocità e sanità, nell’unica riunione convocata in due anni e mezzo si parla di noi. Non sappiamo se ridere o piangere».

La parola magica viene pronunciata tre volte, un’altra in particolare. «La verità è che abbiamo dato fastidio esprimendo dissenso perché percepiti da subito come dei corpi estranei – ha detto Graziadio -. E non voglio pensare che sia consentita una simile gestione, del tutto fascista, del partito».

«Chi ha trasgredito le principali norme del codice etico del Partito Democratico sono stati gli altri – ha ribattuto Trecroci -. Ricordo che non è mai esistita discussione sulla scelta del presidente del collegio dei revisori e delle candidature alla Provincia. Non siamo stati mai consultati e nel caso delle Provinciali valevamo 384 voti ciascuno. Il capogruppo in comune Francesco Alimena è una brava persona, ma è uno obbediente e il motto credere, obbedire e combattere non è certo roba nostra».

Il preside del Liceo Scientifico Scorza torna sul discorso espulsione. «Chiediamo maggiore democrazia e partecipazione, la commissione di Garanzia, pertanto, si esprima con motivazioni esaurienti in entrambi i casi. Fra poco, ad ogni modo, la Federazione provinciale avrà finalmente il controllo su tutto, perché resteranno da soli. Pieno controllo del nulla, quindi. Possibile non si rendano conto di essere ridotti ai minimi termini?».

«La notte dormiamo sereni» ha detto ironicamente Tinto. «Innanzitutto sarà curioso capire se tutti i componenti della direzione sapevano di questa mail – ha concluso -. Poi vedremo anche se la procedura adottata è stata corretta: c’era la nostra espulsione all’ordine del giorno? Chiediamo di analizzare i verbali e le convocazioni. Noi vogliamo fare politica e non polemiche: il fatto che non ci abbiano visto arrivare ha dato fastidio». Elly dixit…