Tridico: «A Gaza genocidio in corso, tutti aderiscano allo sciopero»
Il candidato alla presidenza regionale denuncia la strage di civili e aderisce alla protesta generale che sta interessando tutta l’Italia: «Il rispetto della dignità umana è fondamento del nostro futuro»
Pasquale Tridico, candidato alla presidenza della Regione Calabria per il campo progressista, sceglie di non usare mezzi termini per commentare ciò che sta accadendo in Medio Oriente. La sua presa di posizione arriva in concomitanza con lo sciopero generale indetto per oggi, al quale annuncia la sua piena adesione.
«Quello che sta accadendo in Palestina non è un conflitto tra eserciti: è la sofferenza sistematica inflitta al popolo palestinese, un massacro senza fine di civili inermi da parte delle forze armate israeliane», afferma con forza. «Denuncio con altrettanta determinazione il genocidio in atto a Gaza: è nostro dovere morale chiamarlo con il suo nome, esigere il rispetto del diritto internazionale e pretendere che si intervenga subito per fermare una strage quotidiana».
Il candidato sottolinea come la sua adesione allo sciopero rappresenti una scelta non solo politica, ma etica. «Per questo sostengo con piena convinzione lo sciopero generale indetto nella giornata di oggi: contro il blocco degli aiuti umanitari, contro l’ipocrisia e le complicità di quasi tutti i governi europei, in particolare di quello italiano. Una Calabria che non resta indifferente al dolore e non si arrende al predominio della violenza».
Per Tridico il legame tra la lotta del popolo palestinese e la Calabria risiede soprattutto in un principio: quello della dignità. «Da candidato alla presidenza della Regione Calabria, considero imprescindibile che il futuro della nostra terra si fondi su un’identità morale chiara e irrinunciabile: il rispetto della dignità della persona, della vita, della salute e della sicurezza di ogni individuo, sempre e ovunque».
Un appello che diventa invito concreto alla mobilitazione. «Invito tutte e tutti ad aderire allo sciopero, a sostenere la Global Sumud Flotilla e a far sentire alta la nostra voce in Calabria e in tutta Italia: perché chi soffre sotto le bombe possa sentire di non essere solo, e perché governi e istituzioni occidentali si scuotano da un’inerzia e da una complicità ormai inaccettabili».
Con queste parole, Tridico ribadisce la necessità di un impegno corale: non solo locale o nazionale, ma universale, contro ciò che definisce «una tragedia che non può più essere taciuta».