Viumm Calopezzati: «I fratellini d'Italia e chi li ispira vivono su un altro pianete»
Tutto molto divertente, se non fosse che sono proprio i soggetti come quelli aderenti al circoletto dei fratellini d’Italia a minare alle fondamenta del turismo calopezzatese. Affermare il falso non solo potrebbe essere perseguito come reato, ma nuoce soprattutto anche a quanti – esercenti, commercianti, imprenditori, balneari e tutto l’indotto che deriva dal mare – attendono con ansia i mesi estivi per tirare una boccata d’ossigeno. Ed allora, l’ultima velina dello spin doctor che sta dietro agli estremisti di destra che sicuramente non vogliono il bene di Calopezzati, suscita più imbarazzo che indignazione.
E conferma una cosa su tutte: chi ieri ha contribuito a devastare questo territorio, oggi – dopo aver girovagato per tutti i partiti dell’arco costituzionale alla ricerca di un posto al sole – pretende di dare lezioni su come amministrarlo. Un esercizio di ipocrisia politica che non possiamo lasciar passare sotto silenzio. Non accettiamo – e non accetteremo mai – lezioni sul decoro urbano, sulla gestione dei rifiuti da chi, fino a qualche anno fa, amministrava Calopezzati sotto la bandiera di Sel, lasciando una situazione ambientale ai limiti del disastro, nonostante continui a sentenziare su tutto, infuso nell’onniscienza.
È giusto, allora, ricordare ai posteri che negli anni passati i rifiuti sono stati interrati in maniera illecita, con gravi danni ambientali; che l’“isola ecologica” – simbolo del fallimento gestionale – è stata posta sotto sequestro; che le percentuali di raccolta differenziata ai minimi storici; che le strade erano state trasformate in discariche a cielo aperto, dove si contavano più topi che turisti. E ora, con straordinaria faccia tosta, gli stessi burattinai che credono di sentirsi forti perché continui al partito di governo, riciclano l’ennesima sigla politica per pontificare su ciò che non sono mai stati capaci di gestire. Un tentativo maldestro di recuperare consenso, lanciando accuse infondate e costruendo una narrazione totalmente scollegata dalla realtà attuale.
Riferiscono di “sopralluoghi”, ma a Calopezzati cittadini e turisti si chiedono che volto abbiano il presidente del circoletto e il suo addetto stampa. Si cita la foto – pescata dai social – di un turista intento a raccogliere le foglie cadute dagli alberi, ma non una parola viene spesa per ringraziare il gruppo di volontari locali che da oltre tre anni, e in modo ancora più intenso nelle ultime settimane, operano quotidianamente per la pulizia e il decoro urbano del borgo e della marina. Gente vera, operosa, che non cerca visibilità ma offre un contributo concreto e continuo alla comunità calopezzatese, senza tentare di infangarla, come stanno facendo i “nostri” oppositori.
Allo stesso modo, è doveroso riconoscere il lavoro dei dipendenti comunali, degli operatori ecologici e delle ditte giovanili calopezzatesi affidatarie della pulizia dello Scalo. Anche loro, incredibilmente, sono finiti nel mirino dei fratellini, fotografati mentre svolgevano il loro lavoro, quasi fosse una colpa lavorare per il bene pubblico. Un attacco inqualificabile e scorretto, che colpisce chi ogni giorno, con professionalità e senso del dovere, si adopera per tenere in ordine il paese. Fratelli d’Italia – solo a scriverlo facciamo difficoltà a non dover assumere un antiemetico – preferisce invece pubblicare foto di sporadici angoli di inciviltà, ignorando volutamente tutto il resto: le aree già bonificate, le attività in corso, gli interventi programmati. Il loro intento è chiaro: alimentare un racconto negativo e distorto, danneggiando l’immagine di Calopezzati proprio in piena stagione turistica.
Un comportamento irresponsabile, che sta esasperando anche molti commercianti e operatori del territorio, stanchi di una propaganda tossica che non rispecchia minimamente la realtà. A dirlo non siamo solo noi, ma i fatti e gli occhi dei cittadini: mai come oggi Calopezzati ha conosciuto un livello così alto di pulizia, decoro urbano e organizzazione nella raccolta rifiuti. Il decoro urbano non si ottiene con post velenosi o (non)sopralluoghi da social, ma con il lavoro quotidiano, la presenza sul territorio e il coinvolgimento della comunità. Chi oggi urla allo scandalo, nascondendosi dietro un monitor, farebbe meglio a rammentare quando governava e cosa ha lasciato in eredità ai calopezzatesi. Noi continuiamo a lavorare, a programmare e a migliorare, senza proclami, ma con fatti. Perché Calopezzati non ha bisogno di allarmisti: ha bisogno di serietà, rispetto e responsabilità.