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20/04/2023 ore 15.10
Sanita

Asp di Cosenza, una task force per il contenzioso è la terza varata dall’azienda

Nella delibera vengono stanziati 60mila euro per svolgere l’ennesima attività di ricognizione sul contenzioso. La delibera smonta le certezze di Occhiuto sul debito complessivo della Calabria
di Massimo Clausi

Una nuova task force, la terza se la memoria non ci inganna, per cercare di quantificare il contenzioso dell’azienda sanitaria più grande della Calabria. Questo il succo dell’ultima delibera (la 788 del 4 aprile) emanata dal commissario straordinario dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano.

Con questa delibera in particolare vengono stanziati sessantamila euro per costituire una task force con dipendenti interni che avranno il compito di eseguire una serie di accertamenti necessari per la predisposizione del bilancio relativo al 2022. Nel caso in cui non ci sia la disponibilità di personale interno, la delibera prevede un ulteriore stanziamento di altri 20mila euro per il reclutamento di avvocati esterni.

Il nodo che l’azienda vorrebbe sciogliere è che sono incardinati in vari tribunali “numerosissime – si legge nella delibera – procedure di espropriazione mobiliare presso terzi a valere sulle disponibilità presso gli istituti tesorieri quali Bnl e Poste Italiane per le quali non risultano i provvedimenti di estinzione, e pertanto, le somme residue, sono rimaste soggette a vincolo, ma in realtà potrebbero essere svincolati sulla base di un provvedimento”. Insomma si tratta del solito, gigantesco, problema del contenzioso. Il sospetto dell’Asp è che ci siano somme presso la tesoreria vincolate mentre il debito in qualche modo è stato già estinto. Giusto quindi vederci chiaro e fino in fondo.

La delibera, però, ci sorprende per una serie di motivi. Il primo è che questa è la terza task force che viene incardinata dall’Asp di Cosenza. Una l’aveva istituita il vecchio commissario La Regina, un’altra composta da esterni sempre da Graziano ed infine quest’ultima. Quali siano i risultati raggiunti dalle prime due non lo sappiamo. A queste si deve aggiungere la task force voluta dal commissario al Piano di Rientro, Roberto Occhiuto, con la Guardia di Finanza ai sensi del Decreto Calabria. Nonostante tutto questo lavoro pare che sul contenzioso davvero non se ne riesce a venire a capo. Allora viene spontaneo chiedersi che valore abbia la rendicontazione del debito sanitario calabrese. Come si ricorderà nel gennaio scorso lo stesso Occhiuto aveva dichiarato in una conferenza stampa alla Cittadella di essere riuscito finalmente  a quantificare il debito calabrese che ammonta a un miliardo. «Il debito è 863 milioni di euro. A questa cifra bisogna sommare altri 363 milioni di debiti della gestione corrente, per un totale di poco più di 1,2 miliardi di euro. Il dato, però – spiegò Occhiuto – sarà presumibilmente molto più basso perché ci sono crediti comunicati due volte perché ceduti a società di factoring o extrabudget richiesti dalle cliniche accreditate. Adesso partiranno le attività di verifica con la Guardia di Finanza per capire se si tratta di crediti effettivi. Il debito è poco superiore alla media nazionale». 

Ma come ha fatto Occhiuto a quantificare questo debito se l’azienda sanitaria più grande della Calabria ancora cerca di raccapezzarsi sul contenzioso. Non solo ma il commissario Graziano nella delibera si concentra sul bilancio 2022. Vale la pena ricordare però, che all’Asp di Cosenza manca l’approvazione dei consuntivi 2017, 2018, 2019 ,2020, 2021 ed entro maggio si dovrebbe approvare il 2022. Non solo ma anche il bilancio preventivo 2022, annunciato in pompa magna da Graziano due giorni prima il voto delle Politiche con addirittura un avanzo di 20 milioni, ha ricevuto il parere negativo dei revisori dei conti.  

Insomma grande sembra essere la confusione nei conti dell’Asp bruzia. Confusione che non può non riflettersi sui conti in generale. E che la ricognizione del debito sia fondamentale lo si evince anche dal piano operativo 2022/2025. In esso è contenuto un cronoprogramma in base al quale entro dicembre 2022 il commissario Occhiuto doveva emanare un Dca per la “ricognizione del contenzioso nella sua interezza e le fattispecie in essere”; per dicembre 2024 invece si doveva emanare un altro Dca che doveva contenere il completamento della ricognizione. Niente però, ci pare, si sia mosso e in sanità, in Calabria, si continua a giocare con i numeri.