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20/02/2024 ore 08.33
Sanita

Cosenza, all'Annunziata contestata la nomina del nuovo coordinatore Rsu

Sette componenti Rsu ritengono illegittima la nomina a coordinatore di Massimo Lamacchia, appartenente alla Cisl Fp, in quanto nell'assemblea non era presente la maggioranza assoluta
di Redazione

I componenti delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (Rsu) dell’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza hanno contestato la nomina del coordinatore Massimo La Macchia appartenente alla Cisl Fp. Con un documento indirizzato al Commissario Straordinario della Sanità, al Direttore amministrativo, al Direttore area programmazione e di gestione, al Responsabile ufficio relazioni sindacali, ai componenti della Delegazione trattante – Parte Pubblic, al Presidente Rsu, ai componenti Rsu e a tutto il personale del comparto, hanno chiesto di «ritenere nulle, e pertanto inefficaci, le eventuali determinazioni assunte senza la maggioranza assoluta dei componenti».

A firmare il suddetto documento sono stati Rosina Bosco, Luca Conforti, Tullio Falco, Luciana Ianni, Gessica Medaglia, Umberto Silvagni e Corrado Trozzolo che hanno fatto presente di come il 15 febbraio l’assemblea Rsu si sia tenuta «alla presenza di un numero incerto di componenti (presumibilmente 8) sui 21 eletti, con elezione del nuovo Coordinatore RSU, il cui verbale risulta, allo stato dei fatti, non ancora pervenuto agli altri componenti».

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«Si vuole ricordare ai componenti di tale organo – evidenziano i promotori dell’iniziativa – che la funzione che si è tenuti a svolgere, espressione del principio di democraticità, si estrinseca attraverso la collegialità. Tutte le decisioni, inoltre, devono essere assunte nell’interesse esclusivo dei dipendenti di tale Azienda, indipendentemente dall’appartenenza dei singoli membri ad organizzazioni sindacali. Nel Pubblico Impiego è imposta l’elezione delle Rappresentanze Sindacali Unitarie per l’instaurazione di un dialogo con la Pubblica Amministrazione dal lato datoriale, proprio in virtù della natura di soggetto sindacale unitario».

«A differenza delle Rappresentanze Sindacali Aziendali, di natura individuale ed espressione di un vincolo sindacale, la RSU deve rifarsi al concetto di collegialità, ossia espressione di un’unica volontà, assunta a maggioranza assoluta dei suoi membri. Quanto accaduto durante l’ultima assemblea ordinaria – sostengono – è stato un evento estremamente spiacevole, privo di pregio giuridico/amministrativo e che, in quanto tale, deve essere censurato auspicando che non abbia alcun seguito. Ciò che lega i membri di tale organismo, infatti, deve essere la fiducia riposta dai dipendenti che ne hanno permesso l’elezione e nel cui esclusivo interesse si è tenuti ad agire».

«Si invitano pertanto i componenti di tale organo ad un’attenta riflessione sull’importanza del ruolo che sono tenuti a svolgere e, soprattutto, alla prudenza nell’azione, essendo portatori di interessi collettivi dei lavoratori ( e non individuali) che sono tenuti a tutelare. Si chiede inoltre alla Presidente RSU in carica Fabiola De Franco – conclude la missiva – di relazionare formalmente sull’accaduto poiché, proprio tra i compiti del Presidente, rientra la vigilanza sulla corretta applicazione del Regolamento Aziendale RSU e dell’ ACNQ sopra richiamato. In mancanza di adeguato riscontro alla presente si ricorrerà nelle sedi opportune in difesa dei diritti dei dipendenti che ci hanno eletto e dell’autonomia della RSU stessa , nell’espressione della maggioranza assoluta dei suoi componenti, e non solo di una rappresentanza minoritaria e non qualificata».