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24/04/2023 ore 14.30
Sanita

Cosenza, le Fe.min contro l'Asp: «Ancora nessun ecografo all'Unical. Promesse disattese»

In una dura nota il movimento sottolinea come da troppo tempo si stanno privando le donne di uno strumento diagnostico fondamentale per la prevenzione
di Redazione

«A seguito dell’occupazione del consultorio presso l’Università della Calabria con la quale si è rivendicato l’acquisto di un ecografo ormai non presente da più di tre anni, nonostante il tavolo avviato con il commissario ad acta Antonio Graziano, il direttore sanitario Martino Rizzo, l’ingegnere Capistro responsabile per le forniture e la logistica e il coordinatore provinciale dei consultori Russo, l’Asp di Cosenza risulta ancora una volta inadempiente circa quanto accordato. A più di sessanta giorni dall’incontro, ad oggi l’ecografo presso il consultorio del centro sanitario dell’Unical non è presente. Del resto, come potrebbe essere presente se l’ASP di Cosenza, nel suo immobilismo, non ha emesso alcun ordine di acquisto dal 21 febbraio?». Così in una nota le Fe.min puntano il dito contro l’azienda sanitaria provinciale che ha disatteso le promesse fatte pubblicamente dopo i primi venti di protesta di qualche mese fa.

«Questa mattina abbiamo effettuato un sopralluogo presso la struttura e nelle scorse settimane il coordinatore provinciale, il dottor Russo, aveva assicurato l’acquisto e addirittura la relativa consegna di un ecografo di II livello, prima entro il 7 aprile e poi entro il 21. Non è possibile chiedere ulteriore comprensione alle donne che da anni vengono private di un servizio fondamentale per la prevenzione e la cura, soprattutto poiché i consultori sono stati pensati appositamente per la presa in carico a 360 gradi delle donna e della sua salute e che i servizi territoriali dovrebbero essere funzionali al miglioramento della salute psico-fisica di persone e famiglie, anche e soprattutto al fine di sgravare le strutture ospedaliere già sature e completamente in mancanza di organico. Il corco circuito in cui versa il sistema sanitario di questa regione non passa solo dal piano di rientro e dall’incapacità delle strutture amministrative di spendere bene e tempestivamente i fondi, come per il PNRR, ma si basa su una volontà politica servile al progressivo taglio dei servizi pubblici e universali in favore di prestazioni private e dell’emigrazione sanitaria, affinché la Calabria continui ad essere un salvadanaio ad uso e consumo di altre regioni che hanno fatto del sistema sanitario pubblico mero strumento di supporto per la sanità privata. Stiamo monitorando la situazione e non intendiamo più lasciare il passo alle promesse, ci stiamo organizzando e invitiamo studenti e cittadine a mobilitarsi insieme a noi. Non ASPettiamo più, consultori aperti ed efficienti, subito!»