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10/12/2021 ore 16.16
Sanita

Covid, da lunedì Calabria zona gialla. Occhiuto: «Rete ospedaliera fatiscente»

La nostra regione, proprio in prossimità del Natale, torna ad avere restrizioni. Il Governatore: «Stiamo lavorando all’aumento dei posti letto di terapia intensiva»
di Redazione

«Non cerco alibi, mi assumo tutte le responsabilità. Ma la Calabria va in zona gialla perché abbiamo una rete ospedaliera fatiscente». Lo ha detto il presidente della Giunta regionale della Calabria, Roberto Occhiuto, a margine della cerimonia tenutasi presso la Corte dei Conti per il Giudizio di parificazione del Rendiconto generale della Regione Calabria. Intanto, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato nel pomeriggio di oggi l’ordinanza per il passaggio della Calabria in area gialla da lunedì prossimo. Lo rende noto il ministero.

Calabria in zona gialla: gli ultimi dati

Secondo i dati contenuti nel monitoraggio settimanale la Calabria è all’11,8% di occupazione in terapia intensiva (contro la soglia del 10%) e al 16,8% in area medica (contro la soglia del 15%). L’incidenza a 7 giorni per il periodo 3-9 dicembre è 119,0 per 100mila abitanti, sopra la soglia di 50 che consente il tracciamento, ed è in crescita per la terza settimana (99,7 per 100mila abitanti per il periodo 26 novembre-2 dicembre e 69,2 per 100mila abitanti nel periodo 19-25 novembre).

Calabria in zona gialla: «Manca personale»

«In questi giorni stiamo lavorando all’aumento dei posti letto di terapia intensiva – continua il Governatore Roberto Occhiuto commentando la Calabria in zona gialla -. Mancano anestesisti e rianimatori, finché non ci sarà data la possibilità di assumere avremo difficoltà. Sta andando molto bene la campagna vaccinale, ho ricevuto i target da Figliuolo che ho subito assegnato alle aziende sanitarie. Finora sono state effettuate oltre 120mila dosi nei primi nove giorni di dicembre, un risultato straordinario. Anche nei comuni, dove le percentuali erano basse, i sindaci stanno chiamando dimostrandosi disponibili ad aprire nuovi hub vaccinali».

«Abbiamo 750 farmacie, ma allo stato solo 100 stanno vaccinando. Ho incontrato anche i medici di medicina generale, pediatri e farmacie, perché la vaccinazione sarà ancora più intensa quando queste strutture capillari daranno il loro contributo. Si tratta di presidi di assistenza territoriale che dovranno restare anche dopo, a carico del sistema sanitario regionale, per abbattere le liste d’attesa».