Il Covid spinge i neonati a nascere prima. Domani focus all'Annunziata di Cosenza
Il Covid ha fatto aumentare i casi di nascite premature. Ogni anno in Italia, più di 30mila bambini nascono prematuri, prima della 37° settimana di età gestazionale ed il fenomeno ha un’incidenza del 7% sul totale delle nascite, con un incremento del dato nel periodo pandemico. Come ogni anno la Neonatologia e la T.I.N. dell’Annunziata di Cosenza partecipano, insieme alle neonatologie italiane, alla Giornata Mondiale della Prematurità che si celebra, in tutto il mondo il 17 novembre, promuovendo iniziative di sensibilizzazione e una riflessione “sul tema delle nascite premature, in questo difficile momento storico in cui l’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid-19 si associa inevitabilmente a quella umanitaria ed economica”.
«In questa nostra epoca – ha dichiarato il dottor Gianfranco Scarpelli, direttore della UOC di Neonatologia e T.I.N. – in cui il calo demografico è una costante a tutte le latitudini, il neonato prematuro, la sua sopravvivenza e la qualità della sua vita rappresentano, di per sé un bene prezioso per le famiglia e, di riflesso per la società». Riflettere sul fenomeno induce a ripensare al tema antico della lotta per la sopravvivenza e inevitabilmente, sui progressi della Medicina e delle cure del nostro Servizio Sanitario Nazionale, ma anche sull’esigenza di costruire la rete dei servizi e dell’assistenza intorno alle famiglie”.