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11/03/2024 ore 13.31
Sanita

«La mia disavventura al Cup di Cosenza tra attese infinite, arroganza e disservizi»

Lettera-denuncia alla nostra redazione da parte di un cittadino indignato: «Gli addetti si sostituiscono ai medici, correggono le impegnative e prescrivono esami specialistici»
di Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore, Ennio Abonante, con la quale lo stesso denuncia disservizi presso il Cup di Cosenza. Di seguito, il testo della missiva:

Dopo un’attesa di circa due ore, insieme a mia figlia, ci siamo presentati allo sportello n° 2 in quanto doveva effettuare alcuni esami ematochimici, che vengono eseguiti solo nel laboratorio dell’HUB. L’operatore ci ha segnalato che la prescrizione, per come era stata emessa dal medico non era corretta(!), in quanto, a suo dire, avrebbe utilizzato un codice errato; seduta stante ho chiamato il medico, il quale, nonostante fosse convinto della correttezza del suo operato, per evitare che facessi un altro viaggio a Cosenza, mi ha inviato la ricetta modificata via email.

Il solerte impiegato, questa volta, ha rilevato che quella analisi, per la quale, tra l’altro, mia figlia ha l’esenzione, non poteva essere effettuata se non unitamente ad ulteriori due esami da eseguire a pagamento. Gli ho fatto presente che il medico non aveva richiesto gli ulteriori accertamenti, ma che era sufficiente quello prescritto ed a questo punto, è intervenuto un altro addetto allo sportello, che poi ho identificato, il quale, con arroganza e protervia ed alzando visibilmente la voce, invece di fornirmi ulteriori chiarimenti, mi ha riferito che quello era il modo corretto di operare e mi ha intimato di lasciare immediatamente lo sportello, perché, a suo dire stavo rallentando la fila ed impedendo il normale svolgimento del servizio.

Naturalmente la mia educazione mi ha consigliato di allontanarmi e di fare ritorno a casa. Senza considerare che prima del nostro turno il dipendente “fumantino”, mentre era allo sportello, ha conversato amabilmente per circa un quarto d’ora con una signorina, evidentemente sua conoscente a cui aveva registrato le impegnative, per prima cosa evidenzio che mia figlia, effettua periodicamente presso il laboratorio dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza quell’esame e non è mai stato necessario associare le ulteriori due prestazioni.

In secondo luogo, ritengo che l’addetto al CUP debba limitarsi a registrare la prescrizione del medico e non può indicare che le stesse vangano corrette, né, tanto meno, può prescrivere l’esecuzione di ulteriori analisi, pratica illegale che travalica le sue mansioni e per ultimo, ma non per importanza, non è consentito ad un addetto al pubblico, di comportarsi in maniera arrogante, alzando la voce ed offendendo i cittadini, verosimilmente per fare comprendere ai numerosi astanti la rilevanza del ruolo che il riveste all’interno di quel servizio.

Ho inviato una email sia all’Azienda Ospedaliera di Cosenza che, personalmente, alla responsabile del CUP, chiedendo di effettuare al più presto le necessarie verifiche sull’accaduto ed ho chiesto, soprattutto, che venga consentito a mia figlia, che ha urgenza di effettuare l’esame, la regolarizzazione della prestazione per come richiesta dal medico, che, per come esposto, non viene erogata in nessun altro presidio della Provincia. Purtroppo a tutt’oggi non sono stato contattato da nessuno, per cui sono stato costretto a rivolgermi al Garante della salute.

Firmato Ennio Abonante